Argomento cruciale, copertina molto catching di un bel giallo limone, prefazione di Jack Trout (uno dei mostri sacri in tema di positioning), impaginazione chiara e carta della giusta consistenza. Le buone premesse ci sono tutte.
Prima di approcciare un testo del genere, è importante chiarirsi le aspettative: questo testo non è tecnicamente esaustivo al pari di un manuale. Non dettaglia come strutturare un buon packaging in grado di bucare lo scaffale e vendere migliaia e migliaia di confezioni. No, perché per fare ciò, probabilmente, sarebbe necessaria una collana di almeno 10 volumi, quindi non svolge sicuramente il mestiere del manuale.
L’autore, in modo molto onesto e trasparente, racconta il proprio punto di vista attraverso l’esperienza sul campo. Questo libro, nonostante non sia freschissimo di stampa, era e rimane un libro necessario. A tratti anche “scomodo”, poi ne comprenderete il perché nel corso della lettura.
Innesca una riflessione, una sorta di esame di coscienza che ci conduce a vedere il packaging con occhi nuovi, in relazione alla sua funzione primaria: la vendita del prodotto (possibilmente ripetuta e non one shot, aggiungo io).
Il libro è strutturato in 10 capitoli, alla fine dei quali troverete anche una “regola”, che ne rappresenta la sintesi. Troverete degli ottimi consigli che spaziano dal brand, al naming, ai plus di prodotto. E dal capitolo 4 fino al termine troverete, integrati nella narrazione, alcuni case history utili a rendere tangibili e fruibili quei concetti che diversamente rimarrebbero astratti.
Quindi, non abbiate paura: munitevi di post-it e di penna, traslate ciò che state leggendo nel vostro mondo, nella vostra category e nel vostro brand, scrivete le idee o gli appunti che emergeranno in relazione alle vostre confezioni o a quelle della concorrenza, applicate quei post-it all’interno del libro, proprio nella pagina di riferimento.
Poi, raccogliete le riflessioni in un documento più strutturato ed utilizzatelo come riferimento per migliorare ciò che oggi state facendo con il packaging, che sia il vostro o quello di un cliente non cambia di molto.
Funziona, ve lo garantisco. L’esercizio è davvero utile.
Conclusioni:
A chi è rivolto: a tutti coloro che per mestiere lavorano con il packaging dei prodotti, come agenzie creative, grafici free lance, brand manager, marketing manager o più semplicemente studenti o persone interessate ad approfondire l’argomento.
Quanto è pratico: il libro è scorrevole e presenta alcuni case history a supporto dei concetti.
È da avere in libreria: assolutamente sì, magari affiancato ad altri testi che approcciano il tema da un punto di vista più tecnico.