News. Content. Design. Tre parole chiave che sottolineano un importante messaggio: oggi più che mai, sui media, la notizia è essa stessa contenuto che deve essere pianificato, sviluppato e diffuso con il giusto tono di voce. Insomma, un vestito fatto su misura dal professionista della comunicazione per l’utente finale che lo indosserà. Da qui il termine design.
Il News Content Design indica un approccio trasversale alla costruzione e comunicazione di progetti, prodotti e servizi human-oriented. Indipendentemente dal contesto – che sia narrazione giornalistica o comunicazione di settore – è necessaria infatti una pianificazione delle attività finalizzate al raggiungimento di obiettivi prefissati.
Il manuale di Francesca Ferrara insegna non solo l’importanza di una strategia, ma anche le modalità attraverso cui è possibile sviluppare la narrazione e quali sono gli strumenti utili per la creazione di contenuti.
Le competenze del News Content Designer
Concept e design, newsmaking, mobile e multimedia content production, journalism, media relations e digital PR, social media marketing. Il News Content Designer, ovvero il sarto della strategia di comunicazione, deve avere una visione d’insieme degli scenari d’azione.
A chiudere il cerchio, la capacità di predisporsi ad un ascolto attivo (empatia digitale) e un approccio creativo alla creazione e attuazione del progetto di comunicazione (design thinking). Questi assumono un ruolo determinante nella narrazione di un prodotto, di un servizio o di un evento.
L’evoluzione del giornalismo
Un tempo si parlava di crossmedialità: lo stesso contenuto distribuito nello stesso formato su piattaforme diverse. Sappiamo bene, però, che ogni piattaforma ha il proprio linguaggio: un video verticale pensato per gli Instagram reels non sarebbe altrettanto efficace se pubblicato su Twitter.
Ecco perché il giornalista di oggi deve avere competenze multimediali: conoscere il linguaggio delle piattaforme, essere capace di produrre contenuti in vari formati (testo, immagini, audio, video), sapersi avvalere di strategie di Digital PR o di media relations.
Nel libro si cita, tra gli altri, la Mobile Content Creation ovvero l’attività di creazione contenuti tramite smartphone o tablet che permette di lavorare in mobilità. Conoscere gli strumenti (software o app) e avere competenze di photo e video editing equivale ad avere una redazione multimediale sempre a portata di mano.
In Conclusione
A chi è rivolto? Giornalisti e comunicatori freelance che vogliono apprendere un metodo di lavoro strutturato e competenze olistiche.
Quanto è pratico? Strategia, storytelling, strumenti: direi molto pratico!
È da avere in libreria? Un manuale completo da sfogliare di tanto in tanto.