RECENSIONE DEL LIBRO

Net Positive

Un business etico per una crescita sostenibile e profittevole

Net Positive

Editore:

Hoepli

autore

Paul Polman, Andrew Winston

pubblicazione:

pagine:

2022

346

Autore

Paul Polman, Andrew Winston

Editore

Hoepli

Pubblicazione

2022

Pagine

346

Prezzo

24,90 €

Autore

Paul Polman, Andrew Winston

Pagine

346

Editore

Hoepli

Prezzo

24,90 €

Autore

Paul Polman, Andrew Winston

Pubblicazione

2022

costo:

Editore

Hoepli

Pagine

346

24,90 €

Costruire un’azienda che funzioni, valorizzi le persone, rispetti il pianeta e sia profittevole, può sembrare una sfida impossibile: Net Positive affronta passo per passo ciò che si dovrebbe fare e tenere in considerazione per avere questo come obiettivo e raggiungerlo il più possibile.

Concetti complessi e delicati resi fruibili non solo da spiegazioni chiare ma anche da esempi di casi reali, che aiutano chiunque legga a comprendere a fondo le tematiche affrontate: cominciamo infatti a entrare nel grande tema che differenzia i due modelli macro di aziende possibili con una storia che riguarda maionese e ketchup.

Da un lato una realtà che è al servizio di pochi capitalisti, dove “vengono massimizzati i guadagni degli azionisti e ci si concentra sui tagli dei costi per incrementare i profitti ora”.

Dall’altro, l’aspirazione “verso una crescita a lungo termine, mettendosi al servizio di tutte le parti interessate.”

Questo secondo modello è quello che Paul Polman e Andrew Winston ritengono sano e vincente sotto tutti i punti di vista, e che nel prosieguo del libro analizzano in modo dettagliato, sperando di “offrire i principi e le strategie fondamentali per creare un nuovo tipo di organizzazione che si metta al servizio del mondo”.

5 principi fondamentali riguardanti la responsabilità

Innanzitutto cinque principi fondamentali riguardanti la responsabilità, rendendosi conto che:

  • è necessario dichiarare che è propria responsabilità ogni aspetto della propria azienda, dai fornitori, alla produzione, alla distribuzione, ai clienti, al fine vita di un prodotto;
  • è necessario tempo perchè un’azienda net positive tragga benefici dalle proprie decisioni;
  • è necessario pensare a come creare un ritorno positivo per tutti gli stakeholder;
  • è necessario capire che il valore per gli azionisti deve essere un risultato, non un obiettivo;
  • è necessario collaborare (“I cambiamenti sistemici più estesi possono avverarsi solo in presenza di partnership con gruppi al di fuori del controllo dell’azienda”).

5 caratteristiche essenziali per essere un leader Net positive

Proseguendo, vengono analizzate le cinque caratteristiche essenziali per diventare un leader net positive:

  • identificare i propri valori e il proprio scopo e metterli nel proprio lavoro, per sentirsi vivi e aiutare anche chi c’è intorno a dare il meglio;
  • coltivare l’empatia e dare un valore al contributo di ciascuno, sviluppando il QD;
  • avere coraggio;
  • essere coerenti con le proprie parole e le proprie azioni, per diventare persone degne di fiducia e meritevoli di essere seguiti;
  • comprendere i bisogni del mondo, “in una prospettiva dall’esterno verso l’interno, anche creando partnership paritarie e trasformative”.

Gli autori passano poi a spiegare perchè un’azienda debba avere chiaro e, in caso di allontanamento, ritrovare, il proprio scopo e la propria passione: così facendo si soddisfano anche i bisogni umani fondamentali, si migliora la vita dei propri dipendenti aiutandoli a scoprire il loro scopo e realizzarlo, creando una connessione fra dipendenti e missione.

Tornando al concetto del pensare dall’esterno verso l’interno, è fondamentale capire come “superare i confini” per poter modificare il proprio modello adeguandolo al futuro, basandosi su dati scientifici e stabilendo obiettivi “aggressivi” che portino a migliorare la propria impronta nel mondo.

Come deve essere un’azienda net Positive:

Un’azienda net positive per essere tale deve inoltre essere trasparente, e quindi degna della fiducia dei propri stakeholder (oltre che ispirarla); proseguendo, viene approfondito il tema delle partnership, non solo relativamente a come renderle paritarie e trasformative, ma anche a livello di sistema e sostegno fra settore pubblico e privato, per indirizzare la politica verso il bene comune e affrontare le sfide della società.

Sfide che riguardano non solo il cambiamento climatico, ma altri problemi enormi che gli autori definiscono “elefanti”, come i diritti umani, la corruzione politica, il pagamento delle imposte… come un tempo elefante era il cambiamento climatico che adesso è tematica quotidiana.

Gli ultimi due capitoli infine affrontano due macro temi:

  • la cultura (perchè considerarla, coltivarla, connettere quella aziendale con il mondo);
  • il mondo (net positive): come guardare e affrontare le sfide imminenti e future.

Conclusioni:

A chi è rivolto

Uso le parole di Celia Bravard (candidata MBA/MS, Istituto Era, Università del Michigan): “Net Positive dovrebbe essere integrato in tutti i programmi di studio delle scuole d’economia. Le lezioni che ci offre mettono in relazione discipline economiche, ambientali e sociali, utilizzando casi di studio reali e recenti per ispirare la prossima generazione di leader. Il messaggio è chiaro: la trasformazione net positive si può fare, e presto toccherà a noi”.

Quanto è pratico: Non è un libro facile, ma grazie a numerosissimi esempi pratici rende comprensibili concetti complessi.

È da avere in libreria: è consigliato se si è adulti coscienti e sensibili a tematiche di ampio respiro; è obbligatorio se si ha un’azienda.

voto:

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della recensione

Sara Filippini
“La Fil” è come mi chiamano gli amici ormai da tempo immemore. Ecco perché Lafil Design: perchè vorrei che vi sentiste a vostro agio, liberi di esprimere le vostre necessità e preferenze. Io sarò sincera e trasparente, e affronterò il vostro progetto con un sorriso. Mi piace studiare, ho sempre avuto questo “difetto”, per cui ne ho approfittato per assorbire il più possibile. Laureata al Politecnico di Milano in Design della Comunicazione ormai nel lontano 2008, ho poi proseguito con una Specializzazione in Scenografia e Allestimento di Spazi Espositivi. Volevo infatti riuscire a ragionare anche “in grande formato”, andando oltre le due dimensioni del computer. In questi due anni ho sfruttato al massimo ciò che mi veniva offerto dall’Accademia, partecipando a vari corsi facoltativi di pittura e disegno. Infine, ho seguito un corso triennale di illustrazione e colorazione digitale alla Scuola Internazionale di Comics. Credo sia infatti fondamentale saper gestire fotografie e illustrazioni, e magari farne alcune da zero. Da diversi anni ormai lavoro nel mondo della grafica per aziende e liberi professionisti, e da alcuni anni anche per i futuri sposi. Da sempre sono una precisina organizzata, estremamente sensibile al lato estetico e alla praticità. Anche per questi motivi, ho deciso di dedicare ormai da qualche anno una parte del mio lavoro al design del matrimonio, a partire dalla carta stampata (che resta sempre il mio amore più grande), fino allo sviluppo di un tema a 360*, aggiungendola al mio lavoro “standard” di graphic designer.

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“La Fil” è come mi chiamano gli amici ormai da tempo immemore. Ecco perché Lafil Design: perchè vorrei che vi sentiste a vostro agio, liberi di esprimere le vostre necessità e preferenze. Io sarò sincera e trasparente, e affronterò il vostro progetto con un sorriso. Mi piace studiare, ho sempre avuto questo “difetto”, per cui ne ho approfittato per assorbire il più possibile. Laureata al Politecnico di Milano in Design della Comunicazione ormai nel lontano 2008, ho poi proseguito con una Specializzazione in Scenografia e Allestimento di Spazi Espositivi. Volevo infatti riuscire a ragionare anche “in grande formato”, andando oltre le due dimensioni del computer. In questi due anni ho sfruttato al massimo ciò che mi veniva offerto dall’Accademia, partecipando a vari corsi facoltativi di pittura e disegno. Infine, ho seguito un corso triennale di illustrazione e colorazione digitale alla Scuola Internazionale di Comics. Credo sia infatti fondamentale saper gestire fotografie e illustrazioni, e magari farne alcune da zero. Da diversi anni ormai lavoro nel mondo della grafica per aziende e liberi professionisti, e da alcuni anni anche per i futuri sposi. Da sempre sono una precisina organizzata, estremamente sensibile al lato estetico e alla praticità. Anche per questi motivi, ho deciso di dedicare ormai da qualche anno una parte del mio lavoro al design del matrimonio, a partire dalla carta stampata (che resta sempre il mio amore più grande), fino allo sviluppo di un tema a 360*, aggiungendola al mio lavoro “standard” di graphic designer.
“La Fil” è come mi chiamano gli amici ormai da tempo immemore. Ecco perché Lafil Design: perchè vorrei che vi sentiste a vostro agio, liberi di esprimere le vostre necessità e preferenze. Io sarò sincera e trasparente, e affronterò il vostro progetto con un sorriso. Mi piace studiare, ho sempre avuto questo “difetto”, per cui ne ho approfittato per assorbire il più possibile. Laureata al Politecnico di Milano in Design della Comunicazione ormai nel lontano 2008, ho poi proseguito con una Specializzazione in Scenografia e Allestimento di Spazi Espositivi. Volevo infatti riuscire a ragionare anche “in grande formato”, andando oltre le due dimensioni del computer. In questi due anni ho sfruttato al massimo ciò che mi veniva offerto dall’Accademia, partecipando a vari corsi facoltativi di pittura e disegno. Infine, ho seguito un corso triennale di illustrazione e colorazione digitale alla Scuola Internazionale di Comics. Credo sia infatti fondamentale saper gestire fotografie e illustrazioni, e magari farne alcune da zero. Da diversi anni ormai lavoro nel mondo della grafica per aziende e liberi professionisti, e da alcuni anni anche per i futuri sposi. Da sempre sono una precisina organizzata, estremamente sensibile al lato estetico e alla praticità. Anche per questi motivi, ho deciso di dedicare ormai da qualche anno una parte del mio lavoro al design del matrimonio, a partire dalla carta stampata (che resta sempre il mio amore più grande), fino allo sviluppo di un tema a 360*, aggiungendola al mio lavoro “standard” di graphic designer.

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