Cal Newport è diventato in poco tempo il mio autore preferito. I suoi libri sono pozzi di informazioni in cui nuotare sapendo che alla fine lui vi tirerà un salvagente e ne potrete uscire sani e salvi.
Dopo Deep Work e Un mondo senza email, ho voluto leggere anche questo testo, perché mi sembrava la degna conclusione di un ciclo.
La tecnologia oggi ci sovrasta. Chiunque si senso almeno una volta al giorno dipendente dal proprio telefono.
Viviamo in un perenne stato di ansia da notifica, da feedback positivi sui social e da approvazione sociale.
Uscirne non è facile. Non basta “spegnere tutto”. Tanto semplice quanto improbabile riuscirci. Bisogna cercare un modello di vita diverso, quello che Newport chiama “minimalismo digitale”.
Che cos’è il minimalismo digitale?
Con Minimalismo digitale si intende la filosofia d’uso della tecnologia secondo cui l’utente dedica il proprio tempo online ad un ridotto numero di attività accuratamente selezionate e ottimizzate per sostenere obiettivi e valori importanti, trascurando felicemente tutto il resto.
L’efficacia del minimalismo digitale si basa su tre principi fondamentali:
- la confusione costa cara,
- ottimizzare importante,
- scegliere e appagante.
Se volete adottare questa filosofia sappiate che dovrete farlo in tempi brevi, agendo con decisione. Solo così potete essere sicuri che i risultati permangano. Dovete fare un Decluttering digitale!
Come fare declutteting digitale?
- 30 gg di pausa dalle tecnologie non fondamentali per voi
- In questi 30gg fate altro: cercate attività nuove o vecchie che vi diano soddisfazione
- Reintroducete alla fine dei 30gg le tecnologie tolte valutandole in termini di valore e ottimizzazione
Ok, questo è uno schema riduttivo, giusto per farvi capire che non si sta dicendo di togliere tutto e buttare il telefono.
Si tratta di un’occasione di Reset per la propria vita digitale in cui eliminiamo ogni dispositivo e servizio sviante e ogni abitudine compulsiva che forse, nel tempo, abbiamo introdotto nel nostro mondo senza rifletterci. Sostituiremo queste cose con nuovi comportamenti scelti intenzionalmente e ottimizzati, in puro stile minimalista, perché sostengono i nostri valori anziché sovvertirli. Un digital detox pensato. Ho adorato la cosa.
La seconda parte del libro è quella dedicata alle “buone pratiche” perché Minimalismo digitale non è solo Decluttering o staccarsi dai social media.
Trascorrere del tempo in solitudine è una di queste. Il silenzio, stare con i propri pensieri, aiuta la nostra vita e, spesso, anche il nostro lavoro. Prendersi del tempo senza distrazioni, senza tecnologia, ci rende meno ansiosi (la malattia del nostro millennio!). Fare lunghe camminate, o scrivere lettere, tenere un diario fanno parte di un rituale che aiuta a prendersi una “pausa” dallo stress quotidiano.
Importante per affrontare al meglio il minimalismo digitale è valutare (o rivalutare) il proprio tempo libero trovando il modo migliore, per noi, di viverlo in maniera attiva, di valore.
Carl Newport ci ha abituati a questi testi e devo dire che scoprirlo e leggere i suoi libri ha reso me, socialmaniaca per definizione, sempre un po’ più consapevole di cosa non va in questo essere iperconnessi ma soprattutto mi ha dati gli strumenti e i metodi per cambiare.
Ecco: se anche voi pensate di aver raggiunto un punto tale per cui vivete attaccati al telefono per il 90% del tempo senza un buon motivo allora questo libro fa per voi.