Tutti abbiamo sempre voluto un po’ lavorare nel magico e mitico mondo del lusso, o almeno di farne parte in qualche modo comprando qualche piccolo accessorio.
Vi siete mai chiesti come questo settore funzioni e quali siano le sue difficoltà?
Questo mese vi presento un libro, o meglio un manuale, su quello che possiamo definire come sia il management del lusso e la sua gestione ai tempi del digitale e della sostenibilità.
Parliamo di “Luxury Brand Management” di Michel Chevalier e Gérald Mazzalovo, edito Franco Angeli con la prefazione aggiornata di Fondazione Altagamma, e si tratta della quarta edizione aggiornata nel 2021.
Non solo vestiti, e gioielli, ma anche vini, orologi, barche ed esperienze…
In questo libro ho potuto scoprire tutte le insidie e difficoltà di un settore che pensavo altamente organizzato, ricco e globale, quando invece si tratta di piccole “case” di lusso che con poco personale riescono a gestire un mondo e portare avanti “il sogno” del lusso, a volte anche senza un grande budget.
La lettura parte del principio, ovvero dal concetto di lusso analizzandone la storia, i suoi protagonisti, e le sue categorie di “autentico”, “eccentrico” e “ragionale” per arrivare ai settori principali.
Se pensavate che il lusso era solo costituito dalla moda, con questo libro potrete ricredervi e scoprire i meccanismi e i funzionamenti di ambiti come il pret à porter, settori come vini, alcolici, orologi o esperienze di lusso come quelle degli hotel e dell’ospitalità. Possiamo affermare che il lusso è cambiato e i nuovi ricchi hanno bisogno di esperienze, non solo di oggetti. La richiesta di differenziarsi dalla nuova accessibilità degli oggetti di lusso della nuova generazione benestante, ha portato le aziende a escogitare nuove maniere di far vivere il brand tramite nuovi strumenti.
La caratteristica in più, è che Chevalier e Mazzalovo scendono nel deep portando alla mano dati, numeri, fatturati e analizzando gli strumenti che costituiscono il business e lo rendono possibile come, ad esempio, il solo aspetto delle licenze.
E’ stato interessante analizzare tutti gli aspetti di management, comunicazione, finanza e gestione che parlano di un business attivo da secoli, ma accostato ai suoi valori puri ed estetici ricollegabili alla brand identity e a i concetti semiotici e visivi che ruotano attorno a brand del calibro di Chanel, Gucci, Armani ecc.
Scorrendo tra le pagine, sono rimasta affascinata, e sorpresa, da tutti gli aspetti considerati in questo tipo di business e dall’accentramento di potere gestionale in poche persone piuttosto che il numero di dipendenti distribuito nei soli negozi fisici.
Sicuramente un mondo dentro a un mondo.
La comunicazione del lusso oggi: un perfetto mix tra marketing tradizionale e digitale.
L’aspetto che ho trovato più affascinante di questo settore, è la contaminazione tra mondi come gli influencers, l’analisi dei dati, i PR e i social media, che rappresentano la capacità di resilienza e di autoaffermazione rispetto ai competitors del lusso. Il tutto si contrasta con la necessità di una presenza fisica che obbliga alla gestione di negozi di vendita al dettaglio per consentire l’opportunità di vivere una esperienza sensoriale per il cliente del lusso.
Il libro si conclude analizzando lo scenario dei nuovi trends a livello globale: la sostenibilità e il digitale. Può il mondo del lusso sostenere queste nuove necessità?
A differenza della “moda”, sì. Perché? Beh, il libro vi spiegherà tutto.
A chi è rivolto? Professionisti, studenti e curiosi del mondo del management del lusso o che vogliono avvicinarsi a questo settore assai complesso.
Quanto è pratico? Non tantissimo, è più un libro teorico, ma attualizzato.
È da avere in libreria? Secondo me sì, è una overview completa del settore del lusso e del suo funzionamento oggi.