L’insulto, assieme alle ingiurie, le minacce e gli atti diffamatori, rientra nella categoria dei cosiddetti atti linguistici ostili.
Sfido chiunque a non aver mai ceduto alla tentazione dell’insulto o addirittura di esserne rimasta vittima.
I contesti sono i più vari: per strada, sul posto di lavoro, in auto, allo stadio. L’esercizio di pensare ad una situazione vissuta sarà rapido, sono certa che vi verrà in mente qualcosa.
Tuttavia non dobbiamo trascurare un aspetto fondamentale: l’insulto ha una doppia valenza, una negativa, e l’altra, ovviamente, positiva! Sì, perché spesso in amicizia e in una condizione di grande confidenza, specialmente per noi Italiani, insultare una persona è -quasi- un gesto d’affetto.
È paradossale, sì.
L’obiettivo del libro
L’intento di questo testo è quello di esaminare la natura dell’atto dell’insulto e descriverlo sul piano linguistico. Individuarne le caratteristiche, sia da un punto di vista descrittivo che relazionale.
Altro aspetto interessante e di non minore importanza è rivestito dalle reazioni rilevate all’atto dell’insulto.
Ma l’insulto che cos’è?
È difficile dare una definizione esatta, ma l’intento relativo all’atto di insultare è assai certo:
- delegittimare e attaccare un avversario, in una modalità denigratoria;
- includere un individuo in un gruppo;
- abbattere le barriere ed entrare in empatia con una persona.
Detto ciò, l’autore dedica l’intero 1° capitolo, a raccogliere, confrontare e commentare le varie definizioni e concettualizzazioni di insulto. Se volete scoprire le varie declinazioni e correnti di pensiero, non vi rimane che avviare la lettura.
Perché si insulta?
Ve lo siete mai chiesti? Volendo fare un’analisi super spicciola, sosterrei questa tesi: “insultando, si sfoga la rabbia ed un senso di frustrazione che ci assale e ci attanaglia, nei confronti della persona che ci ha causato tale status”. Questa è un mio personalissimo punto di vista, da prendere con le molle, che però non risulta essere in alcun modo esaustivo.
Se volete approfondire e capire cosa c’è alla base dell’esigenza di insultare, è necessario leggere in modo approfondito il capitolo n. 2.
Come si struttura il libro
Il libro, la cui prefazione è curata da Massimo Palermo, si articola in 7 capitoli:
- Che cos’è un insulto?
- Perché ricorrere all’insulto?
- Proposte di classificazione degli insulti.
- L’insulto come atto linguistico.
- L’acquisizione linguistica degli insulti.
- I risultati di un’indagine sull’insulto rispetto alle pratiche di cyberbullismo.
- Absit iniuria verbis? Il ruolo della linguistica educativa.
Al termine dei 7 capitoli appena elencati, una ricca bibliografia.
Conclusioni: un testo che rappresenta un focus sul tema dell’insulto, uno strumento linguistico (a tutti gli effetti) tanto praticato quanto disprezzato.
A chi è rivolto: come lo stesso autore sostiene, si rivolge ad una platea molto variegata. Personalmente lo trovo centrato per studenti, comunicatori, e più in generale, persone curiose.
Quanto è pratico: abbastanza, lo trovo esaustivo e scorrevole.
È da avere in libreria: sì, nel caso in cui si voglia fare un focus sull’argomento.