Come valorizzare la propria unicità? Come comprendere e apprezzare la diversità altrui? Quale correlazione c’è tra inclusività, benessere e business? Quanto una leadership inclusiva può portare vantaggi rispetto ad un atteggiamento non inclusivo?
Andrea Notarnicola Cociani, consulente di direzione di Newton per il cambiamento culturale delle imprese, ci guida in un percorso a 360° sulla leadership, sulla gestione dell’organizzazione aziendale e sul valore dell’inclusività come tratto distintivo.
Quanto un disagio emotivo e personale può incidere sulla produttività? Come si può rispondere ad atteggiamenti e comportamenti sessisti volti a denigrare il ruolo e la figura della donna come professionista? Come si può migliorare come leader di un gruppo? L’autore si focalizza su una serie di tematiche per sdoganare quell’approccio inclusivo a fronte di approcci più chiusi, arroganti e meno inclusivi. “Leadership inclusiva” vuole guidare gli imprenditori e i team leader al cambiamento, per creare un clima migliore all’interno della squadra e migliorare la vita dei dipendenti nella quotidianità lavorativa. Ancora una volta, cambiare approccio è fondamentale per essere al passo con i tempi.
Perché parlare di leadership inclusiva?
Innanzitutto bisogna soffermarsi sul concetto di leadership inclusiva che “non è tanto ciò che i forti esercitano sui deboli con paternalistica generosità, quanto un lavoro di reciproco riconoscimento delle proprie unicità”. Con questo approccio infatti si identifica “la ricchezza di identità e di appartenenze di ciascuna persona”.
Come evidenziato dall’autore, la leadership inclusiva è infatti espressione di una serie di fattori quali:
- consapevolezza del pregiudizio
- umiltà
- curiosità per gli altri
- intelligenza culturale
- collaborazione efficace
- impegno visibile.
L’inclusione all’interno di un’impresa è infatti fondamentale per migliorare a 360° il proprio business partendo dalle persone che vivono ogni giorno in azienda. “L’inclusione globale è una visione che valorizza l’unicità di ogni persona e riconosce nelle azioni il valore determinante delle differenze come fattore insostituibile di successo, anche economico, per le organizzazioni.”
“The wheel of power” di Sylvia Duckworthè esemplificativa per spiegare appunto quali sono le differenze tra privilegiati e meno privilegiati per le posizioni di potere. Come è possibile osservare, più ci si allontana dal centro della ruota, più si osservano tratti distintivi lontani dalle posizioni di potere. Di conseguenza, chi ha caratteristiche di questo tipo, deve impegnarsi maggiormente per raggiungere i propri obiettivi personali/professionali e affrontare le sfide e difficoltà della propria vita.
Sessismo nell’organizzazione aziendale: quali soluzioni?
È innegabile negare quanto vi sia ancora oggi una cultura maschilista e sessista nelle aziende tanto che spesso le donne vengono giudicate più per il proprio aspetto estetico che per le reali competenze e idee che possono mettere in gioco a beneficio dell’azienda. Inoltre, altra problematica è relativa al fatto che le donne non riescano a fare avanzamenti in carriera per pregiudizi o semplicemente perché si preferisce la figura maschile come leader.
A riguardo, assume molto peso il tema della parità di genere sul lavoro e la continua denigrazione della figura della donna, tanto che studi recenti dell’Institute for Business Value di IBM indicano come “ci vorranno più di 50 anni per raggiungere una parità di genere nella leadership”.
Sul tema, l’autore cita i 7 principi che il Global Compact delle Nazioni Unite in collaborazione con UN Women ha presentato per risolvere la problematica della parità di genere:
- Stabilire una cultura aziendale paritaria
- Trattare in maniera equa donne e uomini sul lavoro
- Garantire la salute, la sicurezza e il benessere psicofisico delle persone
- Promuovere formazione personale e professionale delle donne
- Promuovere l’attività imprenditoriale femminile
- Promuovere la parità con iniziative
- Misurare e pubblicare i progressi fatti nell’ambito del trattamento paritario di uomini e donne sul lavoro
Salute mentale e burnout in azienda
Quanto i disagi emotivi e personali sono accolti in un’organizzazione aziendale strutturata? Quanto il benessere psicofisico è considerato importante all’interno dell’impresa? I traumi e le paure vengono gestite con un approccio inclusivo?
Di fronte a situazioni in cui le persone del team presentano sintomi di esaurimento, burn-out o altro, è importante accogliere queste fragilità e vulnerabilità e spingere la persona a migliorare nel gestire questi momenti.
Recensione del libro leadership inclusiva: perché leggerlo
Leadership inclusiva è un testo che ti apre la mente verso il cambiamento e la riflessione su temi che caratterizzano la quotidianità di ogni persona in questo 21esimo secolo. Dopo averti raccontato alcuni key points del testo, ti lascio qui 5 motivi per cui dovresti prendere in considerazione la lettura di “Leadership inclusiva” edito da “Il Sole 24 Ore”:
- Per avere una visione attuale rispetto alle necessità della singola persona
- Per rendere l’inclusività parte del proprio approccio e un valore e punto di riferimento nel presentarsi agli altri
- Per incontrare i bisogni di una Generazione Z che ha sempre maggiori esigenze sul lavoro, fortemente diverse rispetto a quelle che avevano i giovani di 20/30 anni fa
- Per essere portavoce di un cambiamento e creare organizzazioni aziendali in cui alla base c’è l’inclusività
- Per cogliere le criticità di temi come: salute mentale, sessismo e gruppi LGBTQ+
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A chi è consigliato? A chiunque voglia cercare di migliorare la propria leadership in un gruppo e comprendere meglio le varie sfaccettature di ogni singola persona. Particolarmente consigliato a imprenditori, startupper, team leader ma anche a tutti coloro che sono curiosi verso il tema leadership e vogliano adottare dei comportamenti più attuali e inclusivi.
Quanto è pratico? Il testo si concentra sulla parte teorica, utile per migliorare e crescere in ottica inclusiva, dimenticando alcuni atteggiamenti e comportamenti che possono danneggiare l’altro.