Il libro giusto nel momento storico giusto. Anzi, perfetto.
Si sta parlando molto del ruolo delle donne nella società odierna, del patriarcato che, purtroppo, ancora cerca di soffocarne la voce e relegarle in un ruolo secondario, là in fondo, dietro le quinte.
Questo libro Eliana Di Caro racconta le storie di 20 donne che hanno vinto, le vittoriose appunto. Lo fa tramite brevi ma intensi capitoli, facendo trasparire dietro le loro parole, il percorso che le ha portate al successo in generale o in un momento particolare della loro vita.
Donne in politica
Un settore dove si sente parlare di mancanza di donne di peso è certamente la politica, nonostante la presenza femminile sia in netto aumento tra capi di governo e di partito.
Quello che forse non si vede da fuori e non è percepito è la gavetta che i politici in generale devono (o almeno dovrebbero) fare prima di arrivare a sedersi dietro la scrivania di qualche ministero o anche solo in Parlamento. Questo è molto evidente, ad esempio, nel capitolo dedicato a Luciana Lamorgese, una delle poche donne a essere stata Ministro degli Interni del Governo Italiano. Nell’intervista ripercorre alcune tappe della carriera che l’ha portata al vertice del dicastero, evidenziando l’importanza della competenza e dell’esperienza sul campo per interpretare al meglio un ruolo così impegnativo e apicale.
Anne-Marie Slaughter, ex direttrice della pianificazione politica degli Stati Uniti durante il primo mandato di Barack Obama, che abbandonò questa importante carica dopo soli due anni per la famiglia. E che per questo è stata duramente criticata. La sua scelta era stata interpretata come una resa davanti all’impossibilità per una donna di lavorare e gestire una famiglia. Invece no: “Dobbiamo cambiare il modo in cui concepiamo la carriera dando pari importanza al lavoro e alla cura delle persone”, racconta la Slaughter nell’intervista.
Il coraggio delle donne
C’è un fil rouge che unisce tutte le storie raccontate da Eliana Di Caro ne Le Vittoriose ed è il coraggio di queste donne. In alcune è lampante, come in quella di Bina Agaewar che ci racconta la forza delle donne indiane, di come sia cambiata la loro condizione dal 1947 a oggi e dei passi avanti che ci sono ancora da fare. Ma anche in quella di Taty Almeida, che da 40 anni con le Madres fa sentire la propria voce tutti i giovedì in Plaza de Mayo a Buenos Aires, per ricordare quei figli desaparecidos, i dissidenti scomparsi durante la dittatura militare in Argentina tra il 1976 e il 1983. Ma il coraggio si fa sentire anche nella storia di Anne Applebaum che per aver raccontato la Grande Carestia con cui la Russia affamò l’Ucraina tra il 1931 e il 1933, subì attacchi e minacce. Perché, purtroppo, troppo spesso il coraggio è quello di raccontare la verità.
Non è un libro di marketing, questo è evidente. Ma è un libro che le donne che lavorano nel marketing dovrebbero leggere. Soprattutto dopo che quest’anno è stato scoperchiato il vaso di Pandora del nostro mondo, svelando che il maschilismo è ancora forte e potente nel settore della pubblicità e del marketing. Purtroppo.
Quindi donne, leggete questo libro. Ma anche gli uomini, per capire che non vogliamo far valere in nostro ruolo in quanto donne, vogliamo far valere il nostro ruolo in quanto professioniste preparate e competenti.