Un manuale di Branding e marketing. Un saggio sulla comunicazione e la narrazione di sé. Un diario personale. Ne “La Scimmia nel Cassetto” Riccardo Scandellari dona con generosità e naturalezza la sua esperienza, cultura e conoscenza a lettrici e lettori.
Dalle pagine del libro emergono l’umanità, l’umiltà e la semplicità che caratterizzano l’approccio di Skande e il suo modo di porsi nei confronti delle persone. Un modo autentico, reale, originale. Così come dovrebbe essere il Personal Branding.
“La Scimmia nel Cassetto” non è un libro per la massa. Scandellari si rivolge a un pubblico di nicchia, attento ai valori, alla comunicazione consapevole, al rispetto del prossimo.
Nel manuale di Branding non trovi la ricetta per il successo e nemmeno le dieci regole per un marketing efficace o i sette suggerimenti magici per raddoppiare il fatturato.
In questo libro trovi il racconto di un professionista che ha scelto di cogliere un’opportunità, di allontanare la paura di fallire e superare i pregiudizi altrui. Un uomo che ha deciso di esporsi alle critiche, valutare il rischio della sua impresa, accogliere il cambiamento.
Un autore, formatore e speaker che accompagna professioniste e professionisti lungo il percorso – tortuoso e in salita – del Personal Branding. E lo fa con chiarezza, trasparenza e lealtà, senza nascondere nulla.
Se il tuo lavoro non ti soddisfa, non hai abbastanza clienti, la concorrenza ti spaventa, la tua impresa sta attraversando un periodo di crisi; se desideri ottenere più tempo o denaro e vuoi acquisire autorevolezza e credibilità, immergiti subito nella lettura de “La Scimmia nel Cassetto” con carta e penna a portata di mano.
Leggi questo libro anche se non ti occupi di marketing e comunicazione perché nelle pagine nutrienti del manuale trovi consigli, ispirazioni e idee per imparare a instaurare relazioni di fiducia in molteplici contesti e situazioni.
“… mi piace restituire ciò che assimilo quotidianamente” scrive l’autore. Ne “La Scimmia nel Cassetto” c’è tutto ciò che Skande ha imparato da quando ha aperto il suo Blog. E che ha scelto di restituire a noi.
Come si progetta una strategia di Personal Branding
La prima cosa fare per iniziare a raccontarsi e progettare una strategia di personal branding è capire qual è lo scopo delle attività di marketing: “…non è un’attività di vendita”, scrive Scandellari. Vendere e fare marketing sono due discipline diverse. “Lo scopo del marketing è creare le migliori condizioni affinché la vendita sia semplice, naturale e veloce”.
La seconda cosa da fare è comprendere a quale tipo di marketing apparteniamo. Ce ne sono due:
- un marketing aggressivo e manipolatorio che punta tutte le fiches sull’egocentrismo, lo spam, l’interruzione e la pubblicità;
- un marketing nobile finalizzato all’aiuto, orientato a proporre soluzioni in linea con le esigenze del pubblico e a mantenere le promesse.
“Tu a quale stile di marketing appartieni?” chiede Skande al termine dell’introduzione del suo libro. Pensaci. Poi prosegui nella lettura. Puoi immaginare in quale dei due creda l’autore.
La scimmia nel cassetto è il nostro progetto di Personal Branding. La nostra urgenza. È il sogno, l’aspirazione, l’idea preziosa che custodiamo da tempo in uno spazio confinato perché abbiamo il timore di affrontare la realtà.
Il problema è che, prima o poi, la scimmia inizia a urlare. Le sue grida usciranno con forza dal luogo in cui l’abbiamo confinata per anni e inizieranno a dare fastidio, stuzzicare, punzecchiare.
Cosa fare? Troviamo la risposta nel sottotitolo del libro: “Liberati dal giudizio degli altri, apriti alla narrazione e scopri chi ti apprezza”. In pratica, inizia a giocare.
Come si costruisce un Brand
La struttura dei contenuti de “La Scimmia nel Cassetto” è gerarchica, intuitiva, lineare: cinque capitoli suddivisi i brevi paragrafi che facilitano la comprensione degli argomenti e alleggeriscono la lettura. Scorri il sommario e percepisci subito una sensazione di ordine, consequenzialità, logica. I sottotitoli sono studiati nel dettaglio e rappresentano un consiglio, uno stimolo, uno spunto.
Eccone qualcuno:
- Se hai una piccola impresa, il Brand sei tu!
- La strategia può salvarti quando le tattiche falliscono
- Più stretto è il focus, più forte è il Brand
- Sui social non ti serve un budget, ma un’opinione
- La soluzione: praticare l’apertura mentale radicale
Scandellari apre i capitoli con una citazione – mai banale – che condensa il concetto principale espresso nelle pagine successive e dona un sapore da romanzo al libro.
Ora, è impossibile condensare in una recensione tutta la ricchezza, la bellezza e la sostanza di questo manuale. E non è nemmeno nostro obiettivo farlo perché per cogliere l’essenza degli insegnamenti di Scandellari ti consigliamo di gustare il libro pagina dopo pagina.
Però qui propongo un assaggio di ogni capitolo per farti capire quanto “La Scimmia nel Cassetto” possa esserti utile a costruire un Brand sincero, nitido e naturale.
Il gioco
Scandellari è appassionato di videogiochi da quando aveva quindici anni. Nel primo capitolo spiega che usare le piattaforme di comunicazione online è per lui una sorta di gioco di ruolo: mettere in luce gli aspetti ludici aiuta le persone a esporsi con maggiore facilità.
Se desideriamo impostare una strategia di Personal Branding è necessario conoscere a fondo noi stessi per capire quale ruolo possiamo assumere nel mondo della comunicazione e costruire uno storytelling non tossico. Per brillare sotto la giusta luce.
“Non si tratta di dominare il pubblico, ma di servirlo” scrive l’autore. Senza fare troppo rumore, con rispetto e delicatezza.
In questo primo capitolo Scandellari tocca temi sensibili come la timidezza, l’introversione, l’illusione della perfezione, la costruzione di un’immagine vincente ed efficace, le minacce e le opportunità del marketing.
Inizia a trasmettere la motivazione e la determinazione che servono per uscire dalla nostra bolla e tirare fuori la scimmia dal cassetto: “Se anche tu, come faccio io, vedrai le piattaforme di comunicazione come un immenso gioco di ruolo in cui si vince l’attenzione e la fiducia delle persone, scoprirai quanto sia semplice uscire dalla tua zona di comfort e liberarti di paure sovradimensionate”.
Certo, un gioco complicato durante il quale siamo chiamati a sciogliere nodi e superare timori mai risolti, ma che nel tempo ci permette di prendere una decisione “nuova, ragionata, sostenibile” che, se ci impegniamo a realizzare, cambia la vita.
Ecco: la vita cambia quando facciamo uscire la scimmia dal cassetto.
Scandellari suggerisce di partire da tre domande per costruire una reputazione che, nel tempo, permette di acquisire un pubblico interessato ai nostri servizi e prodotti, pronto a innescare un ottimo passaparola:
1. Che cosa possiedi?
2. In che cosa sei veramente bravo?
3. Che cosa ti piace fare?
Domande semplici che spesso riteniamo scontate o non correlate alla realizzazione del nostro Brand.
Fatto questo, per procedere, abbiamo bisogno di due elementi: il tempo e i sogni.
Il sogno
Liberare la scimmia. Nella seconda parte del manuale di Branding di Scandellari impariamo quanto sia fondamentale avere un sogno, un obiettivo, una scimmia e percepire l’urgenza che permette ai nostri desideri di acquisire valore.
Il pregio di questo libro sono i continui riferimenti all’esperienza reale dell’autore che da un lato dimostrano la sua immensa umiltà e dall’altro rendono il libro concreto e pratico.
Nel capitolo del sogno impariamo quattro lezioni fondamentali che Skande ha appreso negli anni di lavoro:
“1. Il successo consiste in un singolo momento di felicità, qualcosa che passa in fretta e non appaga.
2. Se tutti dicono che per essere rilevanti bisogna andare su un determinato social, postare a una determinata ora o creare contenuti alla moda – la massa fa questo – io faccio l’esatto contrario.
3. Non sai quanti clienti ho perso per non aver strizzato l’occhio al mercato.
4. La quarta lezione mi ha insegnato a dire no.”
Insieme a Scandellari comprendiamo come determinare il valore del lavoro in termini di prezzo/stipendio, vediamo cosa si aspetta da noi il pubblico e cosa significa fare autopromozione.
Troviamo esercizi e schemi per mettere in luce la nostra professionalità, renderci autorevoli (trovi ben nove domande per farlo), valutare metriche e KPI e capire quali sono gli elementi che nessuno può copiarci e ci rendono unici.
Forse non lo sai ancora ma: “… i commenti e i like sui social hanno un valore che si avvicina allo zero”. È qui che Scandellari evidenzia la rilevanza della strategia e la povertà delle tattiche, definisce il successo online e spiega che nessun professionista ha concorrenti.
Per costruire un Brand con la B maiuscola ci vogliono cinque anni. La creazione di contenuti di qualità non è una strategia da adottare se necessitiamo di acquisire clienti subito. Dobbiamo essere pazienti e comprendere la differenza tra conoscenza del Brand e consapevolezza del Brand.
Il fine del lavoro impostato sul nostro Personal Branding non è essere conosciuti, ma conquistare la stima delle persone con le nostre qualità professionali, etiche e valoriali.
Il salto
Arriva il momento di saltare e superare gli ostacoli. Di assumere le nostre responsabilità. Non preoccuparti, l’autore spiega come fare.
“Quando pensi a te stesso e al valore che porti ai tuoi clienti, devi avere l’intento di rendere la tua azione un’abitudine nel cliente”.
Sono tre secondo Skande le cose che i clienti si aspettano da noi: risultati, emozioni e sentirsi importanti.
In un mondo di ROI, CPC e ROAS, Scandellari parla di connessioni emotive e di impegno nella relazione con il cliente. Aspetti che di rado leggiamo in un manuale di marketing.
In questa sezione del libro troviamo anche il significato di Branding: “… se parliamo di branding, c’è una sola semplice regola a cui attenersi per ottenere un Brand efficace, unico e ricercato: mantenere le promesse”.
La fiducia è la materia di cui è fatto un Brand. In queste pagine l’autore spiega come costruire un Brand, quali sono i passi da compiere per farlo con consapevolezza e come mantenere le promesse per generare fiducia.
Con indicazioni precise, domande focalizzate, esempi pratici, punti elenco e condivisione di storie personali, Skande ci fa saltare. Con coraggio.
La scalata
Realizzare un Brand efficace è come scalare una montagna. Non c’è nulla di facile, pronto, scontato.
Le persone si annoiano in fretta, l’attenzione è ai minimi termini, i canali informativi si sono moltiplicati a dismisura, la dispersione dell’informazione è inarrestabile e sempre più individui diventano – o si improvvisano – comunicatori.
Che cosa possiamo fare per ottenere la fiducia delle persone e, di conseguenza, clienti con cui lavorare?
Scandellari lo illustra nel quarto capitolo del libro, una sezione corposa e sostanziosa dove condivide i passaggi concreti da agire per salire fino alla vetta.
Anche in questo caso l’autore suggerisce di partire da alcune domande -esplicitate nel capitolo – per scoprire quali elementi ci hanno permesso di essere efficaci nel lavoro.
Il secondo passo è liberarsi da quelli che Skande definisce i miti del marketing e comprendere che like, commenti e condivisioni non sono metriche su cui basare la nostra strategia.
“La coerenza è la metrica più importante”.
Durante la scalata impariamo insieme all’autore a capire di cosa dobbiamo davvero avere paura nel mondo del marketing e in che modo misurare la nostra efficacia, come differenziarci dai concorrenti e diventare memorabili.
Ti lascio quattro parole chiave che ritrovi spesso ne “La Scimmia nel Cassetto”: Attenzione, Fiducia, Permesso, Connessione. Tienile a mente e poi vai alla ricerca della loro spiegazione nel libro.
Una buona parte della strategia proposta da Scandellari si basa sulla condivisione costante, coerente ed etica di contenuti utili per il nostro pubblico.
In un paragrafo di questo capitolo troviamo un esempio pratico per scrivere un contenuto: Skande trasmette il suo metodo, lo mette a nudo senza remore e con semplicità. Un metodo adatto a chi vuole mettersi in gioco con la scrittura, spiegato con chiarezza in modo conciso e diretto.
Prima di raggiungere la vetta l’autore ricorda uno dei principi base del Branding: “Il Brand non è più quello che dici di te stesso. Il Brand è ciò che le persone raccontano di te”.
Fare branding per una, un professionista significa mostrarsi in modo autentico, per come è nella vita reale, con l’obiettivo di attirare persone affini.
Stairway to Heaven
Nelle ultime pagine del libro troviamo LA domanda: il marketing ha un futuro?
La visione di Skande è limpida:
- il marketing NON ha futuro se lo usiamo per aiutare un cliente smarrito, se facciamo pagare le informazioni e ci dimentichiamo di esperienza, empatia e creatività;
- il marketing “ha un futuro solo se lo ami, se la tua umiltà, la tua curiosità e il tuo desiderio di renderti utile non conoscono limiti”.
Il futuro del marketing è nelle nostre mani: possiamo dargli forma e usarlo per aiutare le persone a risolvere i loro problemi. Come fa Scandellari nella quotidianità con i suoi clienti.
Skande chiude la sua opera con una lista di dieci insegnamenti che ha appreso negli anni di lavoro attraverso i suoi errori. La condivide con spontaneità, sperando che sia utile a lettrici e lettori tanto quanto è stata utile a lui. Nessuno spoiler, la trovi alla fine del libro.
Riccardo Scandellari racconta e propone un modello di business fondato sulla gentilezza, nel quale abbiamo bisogno solo di due cose per ottenere buoni risultati attraverso il marketing: “il rispetto per te stesso e il rispetto per gli altri”. Un modello da accogliere, adottare e diffondere con entusiasmo.
“La Scimmia nel Cassetto” è un titolo audace. Incuriosisce lettrici e lettori, dona una nota speziata al libro e lo differenzia dalle centinaia di manuali di Branding presenti nelle librerie.
Quando leggi questo libro instauri un dialogo con l’autore, ti senti coinvolto in prima persona in una storia che ti appartiene, nella quale ti rispecchi. Storia di Riccardo, storia tua, storia nostra.
Skande parla in prima persona e si rivolge a lettrici e lettori in modo diretto. Sembra di averlo accanto, alla scrivania, pronto a elargire suggerimenti e diventare una Guida lungo il viaggio del Personal Branding (eh, sarebbe bellissimo avere Scandellari seduto qui).
Il libro ha uno stile pulito, lineare, senza fronzoli. La scrittura di Scandellari è chiara, fluida e leggera.
Il tono di voce amichevole, empatico e caldo. Skande educa, non si limita a insegnare.
“La Scimmia nel Cassetto” è un’opera che condensa l’esperienza, la competenza, la professionalità dell’autore e offre a lettrici e lettori occasioni di riflessione e opportunità di crescita.
In ogni angolo del libro di Scandellari troviamo uno consiglio. L’altruismo e la bontà con cui l’autore dona il suo know-how lasciano senza fiato e invogliano a proseguire la lettura.
Nelle pagine dense di questo libro c’è tutto Scandellari. Ci sono le cose che ha imparato, gli errori compiuti, i pregi, i difetti, le vulnerabilità, le passioni, le idee, i pensieri.
È raro trovare un libro che in 200 pagine contenga così tanti consigli e, soprattutto, così tanto sapere.
Scandellari ci aiuta a guardare in faccia alla realtà e acquisire una maggiore contezza sul concetto di Brand. Propone una visione concreta di quello che troviamo lì fuori, dei problemi che incontriamo quando iniziamo a pubblicare sui social e a creare contenuti, delle sfide da affrontare e degli ostacoli da superare (e trasformare in opportunità).
“La Scimmia nel Cassetto” è un libro da leggere due volte. Anche tre. Da sottolineare e sfogliare, respirare e mordere. Un libro da vivere con intensità e passione. Le stesse che useremo per costruire il nostro Brand da oggi in poi.