Tranquilli, non è un libro di stilistica letteraria: quello che Angela Ferrari e Letizia Lalla hanno creato è un libro di linguistica. L’intento è quello di attirare l’attenzione sui modi originali in cui può venire utilizzato la punteggiatura oggi.
Dopo un primo capitolo introduttivo di carattere teorico e una presentazione del corpus, seguono capitoli dedicati ai principali segni di punteggiatura: il punto, la virgola, il punto e virgola, i due punti, le parentesi tonde, le vignette doppia, le lineette doppie, la lineetta singola, il punto esclamativo, il punto di domanda, i puntini di sospensione.
A cosa serve al punteggiatura
La punteggiatura italiana odierna ha due funzioni principali. La prima, quella più pervasiva, è di natura comunicativa: l’interpunzione concorre a disegnare l’architettura semantico-comunicativa del testo in cui compare; la seconda funzione, caratteristica solo di alcuni tipi di testo e di scritture, è prosodica: la punteggiatura viene utilizzata per mettere insieme aspetti prosodici del discorso che si riporta: soluzione di continuità intonativa, auto interruzioni, esitazioni, enfasi.
Alla punteggiatura si possono attribuire usi comunicativi standard e usi comunicativi più creativi. I primi sono quelli quantitativamente più diffusi, più regolari e permeabili alla maggior parte dei tipi di testo; i secondi sono meno diffusi, meno regolari e caratteristici di pene particolarmente esperte.
Nello svolgere le sue funzioni comunicative la punteggiatura interagisce, sempre, con la sintassi. Tale interazione può essere solidale, ed allora si dice che la punteggiatura ha una manifestazione standard; oppure non solidale, nel qual caso parliamo di uso creativo. Ma la creatività degli usi interpuntivi può essere anche di natura squisitamente comunicativa.
In questo caso non c’è in gioco la relazione formale che la punteggiatura intrattiene con la struttura sintattica che l’accoglie, ma, semplicemente, la natura – insolita, originale – del suo sfruttamento comunicativo.
Nel libro ogni interpunzione viene analizzata partendo dal suo uso standard per vedere gli usi creativi che se ne possono fare, tramite frasi prese da autori vari che ci aiutano a comprenderne meglio l’intento.
Bellissimo vedere come la nostra lingua è così varia e come un piccolo segno grafico a volte dice più di mille parole.
Questo è un libro consigliato agli amanti della linguistica e a chi vuole fare della Scrittura il proprio mestiere. Lasciate da parte la banalità e imparate a usare le interpunzioni in modo creativo!