La mia recensione di Agosto è dedicata all’ultima fatica di Jacopo Matteuzzi, Fondatore di Studio Samo, imprenditore digitale e specializzato in Digital Marketing Strategico.
Dopo 8 anni della prima edizione, Jacopo ci regala “Inbound Marketing”, un libro – forse sarebbe più corretto definirlo manuale – che illustra come definire una strategia nell’era dell’Inbound Marketing.
Iniziamo subito con una precisazione: se stai pensando di leggere questo libro sotto l’ombrellone, te lo sconsiglio. Armati invece di post-it, evidenziatore e un PC/cellulare per accedere alle numerose risorse online.
La mia valutazione? Un libro sicuramente corposo – per numero di pagine e contenuti – ma che ho davvero apprezzato. Quindi: super consigliato!
È sempre efficace l’inbound marketing?
L’obiettivo dell’autore è “renderti consapevole di come poter applicare l’inbound marketing al tuo progetto”, ma attenzione perché l’Inbound marketing non è per tutti!
Hai capito bene. Secondo l’autore ci sono prodotti per i quali la strategia inbound non è efficace. Quindi, prima di iniziare a costruire la tua strategia inbound, Matteuzzi suggerisce di analizzare il grado di rischio e di necessità del prodotto.
Se il tuo prodotto rientra tra gli acquisti di impulso (non rischiosi e non necessari) o tra quelli funzionali non ponderati (non rischiosi e necessari), l’inbound marketing potrebbe non essere la soluzione che fa per te!
Ma facciamo un passo indietro.
Che cosa è l’Inbound Marketing?
“È una metodologia che consiste nel produrre e distribuire contenuti di interesse dei potenziali clienti, al fine di attirarli verso un brand e creare una relazione duratura e reciprocamente profittevole con loro”.
In contrapposizione a quello che Seth Godin ha definito Interruption Marketing, la metodologia inbound pone al centro il cliente che verrà attirato, coinvolto e deliziato attraverso contenuti di valore.
Negli ultimi anni le aziende combattono una vera e propria battaglia per conquistare l’attenzione dell’utente ed è in questo contesto che si rivela una metodologia particolarmente efficace.
Uno dei pilastri della metodologia Inbound è, come ci suggerisce anche la copertina del libro, il contenuto.
Ma perché il contenuto è così importante? Quali caratteristiche deve avere per essere veramente inbound? E quali tipologie e formati produrre per ciascuna fase del customer journey? A tutte queste domande risponde il Capitolo 2.
Qui troverai anche un excursus sui principali modelli che, nel corso del tempo, si sono susseguiti per descrivere il customer journey: dal modello AIDA, passando per il funnel e il customer decision journey, arriviamo al flywheel teorizzato da Hubspot per giungere al più recente Messy Middle presentato da Google.
In questo capitolo ti suggerisco di soffermarti sulla “mappa del contenuto” uno schema utilissimo ideato dall’autore che ti indicherà, per ciascuna fase del percorso di acquisto, il miglior contenuto da creare e i relativi KPI.
Oltre al contenuto, l’Inbound Marketing si basa però anche su altri 4 pilastri che troverai descritti nel libro.
Come costruire una strategia di Inbound Marketing?
A questa domanda risponde il capitolo 3, cuore del libro.
Qui il consiglio è d’obbligo: non lasciarti intimorire dalle sue 200 pagine, vai avanti perché ne vale veramente la pena!
Secondo il modello dell’autore la strategia di Inbound Marketing si costruisce seguendo 3 step fondamentali:
- analisi
- pianificazione ed
- esecuzione.
Nel corso delle pagine l’autore illustra metodologie, tools e consigli utili guidando il lettore passo-passo nella costruzione della propria strategia di Inbound. Tuttavia Matteuzzi non si ferma qui perché ci sorprende condividendo alcuni strumenti utilissimi. Primo tra tutti la mappa della diagnosi, uno strumento ideato per analizzare brand, community, ads, sito e CRM.
Di particolare interesse poi il focus sull’analisi dello scenario. “Se la diagnosi, l’analisi della domanda e della concorrenza servono a comprendere la tua situazione oggi, l’analisi dello scenario ti aiuta a prevedere come potrebbe essere domani”.
Ecco quindi che l’autore ci ricorda di analizzare micro e macro-trend, identificando quelli che potrebbero avere un impatto sul mercato e quindi sulla nostra azienda.
Un esempio? Avresti mai pensato che l’uscita di una serie televisiva potesse influenzare la vendita di scacchi portando ad un incremento delle vendite del 215%.
“L’inbound marketing non funziona (o funziona decisamente peggio) se manca a monte un corretto posizionamento di brand”. Ecco quindi che nel capitolo dedicato alla pianificazione troverai un focus specifico sul posizionamento e il metodo per scrivere il tuo brand positioning statement.
Ci sarebbe ancora molto da scrivere su questo libro, ma concludo segnalandoti due chicche che non puoi assolutamente perderti:
- gli 8 template da scaricare
- la check-list di 38 punti chiave che ti guiderà nella costruzione della tua strategia di inbound marketing
A questo punto non resta che rimboccarti le maniche e, come direbbe Matteuzzi…buon inbound!
A chi è rivolto? Ad addetti ai lavori, ma la chiarezza con cui sono esposti i concetti lo rende alla portata anche di chi è semplicemente appassionato di web marketing
Quanto è pratico? Moltissimo. Le oltre 300 pagine sono un concentrato di esempi, tool e framework da adattare alla tua impresa.
È da avere in libreria? Per chi si occupa di Inbound Marketing non può mancare.