Com’è cambiato il mondo dopo la pandemia da Covid-19? A che punto siamo con la trasformazione digitale? Come evolverà la comunicazione d’ora in avanti?
Ce lo racconta Espedito D’Antò in questo libro nato da un’attenta e lunga analisi iniziata prima che la pandemia travolgesse le nostre vite e cambiasse, inevitabilmente, le nostre abitudini, anche comunicative.
Ho conosciuto l’autore al Web Marketing Festival di luglio 2021 e presentandomi il libro ho percepito subito l’importanza che aveva per lui questo scritto, al di là della mera vendita.
Si parte dalla nascita di internet e dai primi cambiamenti che questo ha portato nelle nostre vite, continuando con arrivo dei Social Network e degli smartphone che hanno contribuito all’accelerazione.
Nel giro di pochissimi anni è nato un nuovo modo di comunicare impensabile fino a pochi anni prima, e addirittura “fantascientifico” sotto certi punti di vista. Dallo spedire una cartolina dall’altra parte del mondo ed attendere giorni/settimane perché l’altra persona la ricevesse all’invio della stessa immagine in pochi secondi tramite email o messaggio il passo è stato davvero breve.
Parliamo del nostro paese. L’Italia si classifica terzultima in Europa per digitalizzazione. L’elevato livello di deficit si registra sia per le imprese che per le famiglie e per le pubbliche amministrazioni. Quello che preoccupa è il “capitale umano” ovvero i livelli delle competenze digitali di base e avanzati che da noi sono molto bassi.
Ma torniamo a quello che ha scosso il mondo nel 2020 e bloccato l’intero mondo: la Pandemia. Nel giro di poco più di un mese dal primo caso, anche in Italia siamo corsi ai ripari e la comunicazione digitale è diventata preponderante per dare informazioni ma soprattutto per combattere la disinformazione. Gli accordi con le principali piattaforme social ne sono un esempio. L’attesa infinita davanti alla tv o al pc per ascoltare le conferenze stampa di Conte anche.
Abbiamo scoperto la didattica a distanza, e le scuole non erano pronte purtroppo e c’hanno messo un po’ per adeguarsi. Abbiamo scoperto anche come non in tutte le case fosse disponibile un pc o comunque in case con più persone ci si doveva organizzare per usare l’unico disponibile: ciò ha portato all’acquisto in massa di questi dispositivi (per chi poteva ovviamente).
Abbiamo imparato cosa vuol dire “smart working” anche se spesso confuso con il “remote working” che è più adatto a descrivere quello che è successo nel momento in cui scoppiata la pandemia la gente si è ritrovata a lavorare da casa.
Abbiamo scoperto le videochiamate per salutare amici e parenti, anche quando vivevano a poche centinai di metri da noi. Abbiamo imparato a fare la spesa online e sono aumentate le vendite degli e-commerce e dei negozi che hanno usato siti e social per continuare a vendere anche se chiusi al pubblico.
Insomma, la pandemia ha portato, in poco tempo, nuovi utenti online, per necessità. E si stima che dal lockdown 7 utenti su 10 trascorrono ancora più tempo utilizzando i telefoni cellulari rispetto ai livelli pre-pandemici e quasi 5 su 10 trascorre ancora più tempo davanti ad un pc (io sono in entrambe le statistiche, lo ammetto!).
Il mondo come lo conoscevamo non esiste più. Ma cosa ci aspetta nel futuro? Il cambiamento non si può fermare, lo sviluppo sarà sempre più rapido. Quello che ci riserva il futuro secondo l’autore ve lo lascio scoprire da soli nell’ultimo capito del libro dove si parla di AI, di 5g, di ologrammi, di robot ma anche di analfabetismo digitale e piccoli fallimenti.
In conclusione:
Questo è un ottimo libro per chi vuole informarsi e capire le dinamiche che ci hanno portato ad oggi. Ben scritto e molto dettagliato, con tanti numeri e statistiche, è stata una lettura davvero piacevole che vi consiglio!