Cosa succede quando a raccontare un’azienda come Ikea non è “la storia” ma un ex dipendente come Johan Stenebo che per 20 anni è stato “dentro il palazzo Blu” con vari ruoli, da direttore vendite ad assistente dell’amministratore delegato?
La risposta la trovate in questo libro dove l’azienda scandinava viene raccontata dall’interno, mettendo in luce sfumature di un racconto “senza sconti” che punta a svelare la vera vita dentro l’azienda di mobili più famosa al mondo.
Su IKEA e i suoi ineguagliabili successi sono stati spesi fiumi di inchiostro, sui giornali e nei libri. È pratica ormai comune presentare l’azienda come un modello ideale e molti hanno tentato di spiegare le ragioni di tale trionfo. Il motto di Ingvar (fondatore di Ikea), “la semplicità è una virtù”, occupa un posto di rilievo nella storia del suo successo.
Ingvar Kamprad, fondatore di Ikea
Per capire Ikea infatti bisogna partire da qui, dall’uomo dietro l’azienda. Personaggio controverso, filo nazista (la sua dichiarazione quando uscì la notizia nel 1994 fa parte della storia di ogni manuale di comunicazione di crisi), è l’artefice della nascita del mito Ikea ma attenzione a non confonderlo con l’unico responsabile del suo successo. Nel libro l’uomo viene descritto proprio dall’autore che è stato anche suo assistente. Umorismo pungente, grandi idee lanciate in una stanza piena di persone in grado di realizzarle, sempre in prima linea tra i suoi dipendenti passando da una regione all’altra, da un dipartimento ad un altro, lungo la catena del valore.
Conosciuto nei dettagli il suo fondatore (e vi assicuro che gli episodi raccontati esulano dalle classiche storie aziendali), si passa a conoscere l’azienda. La catena del valore, unita al genio multiforme di Ingvar e alla famosa cultura-Ikea sono i tre ingredienti chiave della ricetta “segreta” di Ikea.
La cultura-Ikea
I fornitori, l’assortimento, la logistica, il negozio e, ovvio, la cultura-Ikea sono ben raccontati tra strategia e aneddoti da chi non intende fare sconti all’azienda che lo ha visto crescere mettendo in primo piano anche le zone d’ombra.
Lo dice apertamente l’autore: il mio proposito non è quello di screditare il mio ex datore di lavoro. Ikea è un’azienda fantastica e mi auguro che rimanga tale. Il problema è semplicemente che aziende come questa si nascondono dietro la facciata per proteggere i propri affari da occhi indiscreti e non apprezzano che quanto succede dietro il sipario venga messo in discussione.
E così ha fatto. A distanza di anni (il libro è uscito nel 2009 e aggiornato nel 2013) è l’autore stesso a dire di aver visto, nell’azienda e nei suoi ex colleghi, un cambiamento che lui spera sia stato dettato anche dalla sua opera. Quel che posso dirvi io è che è sempre affascinante leggere quello che succede in grandi aziende come Ikea perché si possono sempre trovare ottimi spunti da applicare anche nel nostro piccolo.