RECENSIONE DEL LIBRO

Guidare il cambiamento

Editore:

Apogeo

autore

John P. Kotter

pubblicazione:

pagine:

Maggio 2022

176

Autore

John P. Kotter

Editore

Apogeo

Pubblicazione

Maggio 2022

Pagine

176

Prezzo

16,90 €

Autore

John P. Kotter

Pagine

176

Editore

Apogeo

Prezzo

16,90 €

Autore

John P. Kotter

Pubblicazione

Maggio 2022

costo:

Editore

Apogeo

Pagine

176

16,90 €

Chi è esattamente Kotter: professore emerito della Harvard Business School, questo personaggio è una delle voci più autorevoli del panorama internazionale in tema di leadership e cambiamento. Prima di leggere questo libro, non lo conoscevo. È proprio vero che non si smette mai di imparare!

Il testo oggetto della recensione nasce da un articolo scritto nel 1995 per la rivista Harvard Business Review, migliorato, integrato e rivisitato alla luce del contesto attuale e tratta principalmente di leadership e cambiamento, dell’una in funzione dell’altra e viceversa, nel contesto aziendale.

Cosa si intende per cambiamento?

In generale un cambiamento produce sempre un piccolo/grande “trauma”. Si esce da una zona di comfort. Si aprono nuove sfide. E possono nascere grandi opportunità, o anche verificarsi disastri.

Nei contesti aziendali l’obiettivo principe dei progetti di cambiamento è migliorare le performance organizzative.

Alcuni esempi concreti?

  • Ristrutturazione
  • Reingegnerizzazione
  • Programma qualità
  • Fusioni / Acquisizioni 
  • Rinnovamento culturale
  • Ridimensionamento
  • Riorientamento strategico 

Cambiare non è facile: sono richiesti sacrificio, dedizione e creatività.

L’autore, nella propria esperienza, ha riscontrato che nelle storie di cambiamento che si sono concluse con successo, ci sono due schemi ricorrenti:

  1. Il cambiamento efficace è associato ad un processo a più fasi (che vedremo più avanti), in grado di creare potere e motivazione, fronteggiando così la tanto temuta inerzia, grandissima nemica.
  2. Il processo non risulta efficace se non è guidato da una leadership di alto livello qualitativo, oltre che da un management eccellente.

Le differenze -fondamentali- tra Leadership e Management

È importante farle proprie sin da subito, per dare il giusto senso al libro. Trovate questo approfondimento a pag. 23, primo paragrafo.

Una volta fissate le differenze, siete curiosi di sapere da quanto management e da quanta leadership è composto ogni processo di cambiamento? Sono percentuali orientative, ma davvero interessanti. 

  • Management 30% – 10%
  • Leadership 70% – 90%

Ve lo sareste mai aspettati? Io, in tutta onestà, no.

Il cambiamento cambia pelle

Se fino a qualche decina di anni fa il mantra di riferimento era “se non è rotto, non cercare di aggiustarlo”, cambiare oggi è necessario. In passato il cambiamento si verificava in modalità incrementale ed era per lo più saltuario. Globalizzazione, mercati in continuo movimento, progresso tecnologico, rivoluzione digitale (è solo un’estrema e brutale sintesi, scusate…), rendono necessario procedere in quella direzione.

Il fatto è che la storia non ci ha preparati a sfide trasformazionali. E nemmeno il nostro DNA ci aiuta: la natura umana, infatti, ci imporrebbe un atteggiamento di tipo “conservativo”.

Come si struttura il libro

Il libro è organizzato in 3 parti, per un totale di ben 12 capitoli.

La prima parte funziona un po’ da introduzione e si affronta il problema del cambiamento, con una disamina degli 8 errori più comuni sul perché i tentativi di cambiamento, puntualmente al verificarsi di certe condizioni, falliscono.

Ve ne svelo uno “a caso”, che poi è quello che ritengo più significativo perché richiama il vero concetto di team e della (potenziale) forza del gruppo: non creare una coalizione guida abbastanza potente

Nella seconda parte si entra nel cuore del libro: partendo dagli 8 errori di cui sopra, si affrontano le 8 fasi del cambiamento. 

Nel dettaglio:

  1. Stabilire un senso di urgenza.
  2. Creare una coalizione guida. 
  3. Sviluppare una vision e una strategia.
  4. Comunicare la vision del cambiamento.
  5. Responsabilizzare le persone per azioni ad ampio raggio.
  6. Generare vittorie di breve termine.
  7. Consolidare i risultati e produrre ulteriore cambiamento,
  8. Radicare i nuovi metodi nella cultura.

Nella terza ed ultima parte, le conclusioni. Si pone uno sguardo al futuro e a come evolverà l’organizzazione aziendale.

E voi, nelle vostre letture, avete mai affrontato il tema del cambiamento? 

Conclusioni: un testo sicuramente interessante, ma non eccessivamente scorrevole. Richiede uno sforzo cognitivo aggiuntivo, fattibilissimo nel momento in cui il lettore desidera e/o necessita di approfondire la tematica trattata. 

L’autore propone aneddoti aziendali inerenti la propria esperienza sul campo, ma il fatto che siano quasi impersonali, sintetici e general generici, tolgono (a mio avviso) potenza narrativa ai case history presentati.

A chi è rivolto: è un libro trasversale, può essere utile ad ogni funzione aziendale in procinto di affrontare un cambiamento e anche a studenti che stanno preparando un esame o la tesi di laurea.

Quanto è pratico: il libro è ricco di schemi e dettaglia molto bene le 8 fasi del processo di cambiamento. 

È da avere in libreria: sì, se avete necessità di comprendere il valore e il ruolo chiave della leadership in azienda durante un processo di cambiamento. 

voto:

l'Autore

della recensione

Daniela Bonaldi
Classe 1980, sono nata e cresciuta in una piccola perla incastonata tra le Alpi Apuane e l’Appennino Tosco Emiliano. Non ho girato il mondo, ma ho un legame speciale con la Scozia, la mia seconda terra. Avevo la vena dell’artista (che un po’ è rimasta), ma ho studiato Economia a Pisa. Studi che si sono conclusi ormai parecchi anni fa, con una tesi in Loyalty Marketing, ma che ho ripreso e concluso di recente conseguendo un Master in Behavioral Economics and Neuromarketing. Lavoro con passione e soddisfazione nel dipartimento marketing di un’azienda operante nel settore cartario. Mi piace leggere, adoro scrivere, venero i gatti, creo gioielli e sono mamma di due fantastici bambini.

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Classe 1980, sono nata e cresciuta in una piccola perla incastonata tra le Alpi Apuane e l’Appennino Tosco Emiliano. Non ho girato il mondo, ma ho un legame speciale con la Scozia, la mia seconda terra. Avevo la vena dell’artista (che un po’ è rimasta), ma ho studiato Economia a Pisa. Studi che si sono conclusi ormai parecchi anni fa, con una tesi in Loyalty Marketing, ma che ho ripreso e concluso di recente conseguendo un Master in Behavioral Economics and Neuromarketing. Lavoro con passione e soddisfazione nel dipartimento marketing di un’azienda operante nel settore cartario. Mi piace leggere, adoro scrivere, venero i gatti, creo gioielli e sono mamma di due fantastici bambini.

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