Un modello ricavato dall’esperienza.
Iniziamo come sempre spendendo qualche parola sull’autore: Luca Marcolin è un professionista con una lunga esperienza consulenziale e manageriale, che ha lavorato nelle risorse umane e nel controllo gestione di aziende come Electrolux e Stefanel prima di dedicarsi a formazione, consulenza e coaching per le imprese familiari.
Insieme al Stuart Farleigh ha fondato Family Business Unit, un realtà composta da esperti di azienda, di leadership e di gestione delle relazioni che facilita la crescita e il management dell’impresa di famiglia a partire da un metodo molto preciso: il modello FBU, appunto.
L’importanza dell’impresa familiare
“È impresa di famiglia quella in cui almeno una famiglia è coinvolta direttamente o indirettamente” la definizione di Marcolin, che lascia subito intendere la vastità delle imprese che ricadono sotto questa definizione e la complessità dei problemi che esse devono affrontare: sfide intergenerazionali (genitori e figli) e intragenerazionali (fratelli, e cugini), strategiche, organizzative. Tutto con lo scopo di finale di far convivere e rendere anzi un elemento di forza la convivenza tra il sistema impresa e il sistema famiglia.
Ma perché dedicare così tante energie, tempo e lavoro alle imprese familiari? Non sono forse molto più affascinanti multinazionali e grandi brand? In realtà, e questo è forse il merito principale di questo libro, troppo spesso dimentichiamo che l’impresa familiare è un vero pilastro dell’economia, soprattutto in Italia dove il 95% delle imprese sono PMI con meno di 10 impiegati (Confcommercio).
Il modello FBU per l’universo dell’impresa familiare.
FBU è un modello a quattro quadranti e tre livelli, il cui obiettivo è quello di riuscire a equilibrare forze contrapposte: continuità e sviluppo, flessibilità e controllo, tradizione e innovazione, razionalità e emozioni, armonia e risultati, famiglia e impresa. E così via. Lo Scopo, le Persone, l’Organizzazione e i Numeri costituiscono i quattro quadranti in cui vanno letti i sistemi, una complessità che viene arricchita dai tre livelli che derivano dai tre sistemi con cui l’impresa familiare si misura: Individuale, Familiare, Aziendale.
Tutte le vicissitudini, le fattispecie, le incombenze, vanno a trovare un proprio spazio sul modello, che diviene un vero e proprio sistema organizzativo di tutta la complessità da fronteggiare. Certo, a qualcuno potrebbero sembrare forzati alcuni passaggi, ma dobbiamo tenere a mente che ogni modello è una semplificazione del reale e che va impiegato come uno strumento. Questo in particolare, come un sistema di organizzazione del pensiero, atto a prendere decisioni.
Perché leggerlo?
Dalla realtà economica e dal valore sistematico del modello espresso deriva il mio consiglio a leggere questo volume, che ha lettori target anche molto diversi tra loro: da una parte gli imprenditori che ogni giorno devono far funzionare la propria impresa familiare fronteggiando le sfide che questo libro ripercorre, dall’altra tutte le figure che sono chiamate ad aiutarli come consulenti, manager, marketer o in altri ruoli, i quali devono ben comprendere le peculiarità dell’impresa di famiglia e sapervisi adattare, sia in quanto professionisti che in quanto persone.
Voto: 4/5 stelle per un libro che ci riporta a confrontarci con realtà di tutti i giorni, scavando in una complessità che tendiamo a sottovalutare.