Dopo la vittoria di Marcell Jacobs alle Olimpiadi di Tokyo 2020 ero molto incuriosita dalla figura di Nicoletta Romanazzi, mental coach specializzata in sport coaching e top performance, trainer e facilitatrice del respiro che ha giocato un ruolo fondamentale nella conquista della medaglia più pesante per un velocista, quella dei 100 mt piani.

Beh, “Entra in gioco con la testa” è stato un bel viaggio. Ho ritrovato concetti che mi appartengono da tempo e rafforzato alcune convinzioni grazie agli insegnamenti di questa sapiente guida. 

Nicoletta è una sherpa capace di spiegare con parole semplici concetti molto profondi, per guidarti a passi decisi verso la cima. L’obiettivo è sempre chiaro e detta il percorso di tutti gli atleti che si trovano a confrontarsi con i propri limiti e decidono di potenziare mente e corpo con un percorso di coaching: “realizzare la miglior prestazione possibile”. 

Non vincere per vincere

Ecco qui il primo punto che ho davvero apprezzato. A tutti piace vincere, tutti gareggiano per primeggiare, ma vincere non è sempre possibile. Ci sono cose che puoi controllare e altre che puoi solo gestire, quindi – spiega Nicolatta – è inutile focalizzarsi sulla vittoria a tutti i costi, perchè la frustazione derivata dal mancato raggiungimento di un obiettivo “fuori portata” per svariate ragioni (infortuni, malessere, imprevisti pre gara), rappresenterebbe un fosso molto profondo da cui dover successivamente uscire. Meglio concentrarsi sulla performance e “costruirti la certezza di poter dare sempre il meglio di te”.

Allenare i talenti, ma come?

Allenare i talenti e scavare nel profondo per sciogliere nodi capaci di depotenziare le performance non è cosa semplice. Nicoletta condivide attraverso le pagine di questo libro alcune interessanti e appassionanti storie di campioni e dei loro percorsi: Marcell Jacobs e il suo rapporto con il padre, Matias Vecino e i suoi continui infortuni, Viviana Bottaro e la sua insoddisfazione con una medaglia d’argento in mano, Laura Pasqua e i suoi attacchi di panico. Storie umane, vere, fatte di debolezza e potenza allo stesso tempo. Un boost di ispirazione che mi ha colpita parecchio. 

Bella anche la tabella dei talenti, uno strumento capace di guidarti alla scoperta dei tuoi punti di forza mettendoti in guardia dalle zone tossiche in cui le tue “abilità” possono condurti: iperattivo, flessibile, determinato, leader, persuasivo…ti stupirai di quante qualità potrai scovare e in quante di essere ti ci potrai ritrovare. 

Menzione d’onore al capitolo “Conosci te stesso”, il mio preferito, illuminante per il concetto dei “sé rinnegati” e del fatto che grazie a questo meccanismo attiriamo nella nostra vita proprio le persone che li incarnano. Un buon lavoro di coaching passa certamente dall’accettazione di noi stessi e Nicoletta lo spiega molto dettagliatamente raccontando che “tutte le nostre parti, persino quelle che ci sembrano più negative, hanno una funzione da svolgere, uno scopo positivo nella nostra esistenza, e non si lasceranno tenere in scacco in eterno”. Riportando i propri rinneghi  – ovvero quelle parti di noi che ci neghiamo di poter essere – nella nostra vita, l’equilibrio di un’esistenza appagante sarà sempre più concreto. 

Completo la lista dei “plus” di questo libro menzionando gli esercizi pratici che l’autrice illustra in numerosi capitoli. Non spoilero oltre, ma troverò il modo di cimentarmi il prima possibile in quello del famoso “pendolo”, citato anche nella prefazione di Jacobs.

A chi è consigliato? A chi desidera approfondire i meccanismi della mente e dell’inconscio in grado di sbloccare il proprio potenziale per il raggiungimento di obiettivi più o meno agonistici. 

Frase da ricordare: vivere prestando ascolto solo ai tuoi sé primari è come pretendere di suonare una sinfonia di Mozart usando solo i violini e rinunciando a tutti gli altri strumenti.

Superpoteri: È un libro che riattiva i desideri con potenza e decisione.