Se il ruolo dell’art director è solitamente visto con mistero, immaginate cosa si pensa di un digital art director. In tutta onestà questo è esattamente il libro che cercavo. Un libro meno di marketing (ultimamente ne ho letti fin troppi) e molto più creativo e non convenzionale. Un libro semplicemente per curiosi, per raccogliere tantissime idee e mixarle per creare delle meraviglie.
Per esempio, la copertina ti ha incuriosito? Quella copertina può raccontarti il contenuto del libro, grazie al tocco magico dell’autore.
Matteo Civaschi, direttore creativo della Gazzetta Dello Sport, fondatore di H-57 e creatore di Shortlogy, parte dalla sua storia personale per portarci a scoprire le mille sfaccettature di un ruolo particolare come quello del digital art director.
Chi è il digital art director?
Come dice l’autore: “è quello strano essere che ne sa più di tutti di immagini, disegni, figure in movimento e tutto ciò che è visivo. Deve possedere una cultura visiva di tutto lo scenario comunicativo (dalla TV, alla carta stampata, fino ai social)”. Il suo ruolo è quello di definire un percorso a 360° che parte da una buona idea e arriva alla realizzazione di un progetto di qualità, in cui al centro c’è uno storytelling ben strutturato.
Le caratteristiche del digital art director
Allo stesso modo, parlando di progetti ben strutturati, Matteo ci parla di Shortology. Il nome vi ha incuriosito? Dovrete leggere il libro per comprendere l’evoluzione di questo fantastico lavoro. La curiosità è infatti una delle caratteristiche, insieme ad ironia, tenacia, ricerca della bellezza e sete di crescita che sono necessarie per ricoprire questo ruolo.
Copy e art direction
Ebbene sì, il copywriter è il miglior amico dell’art director. È con uno scambio di idee, brainstorming, che insieme possono dar vita a delle autentiche meraviglie. Con entrambi gli ingredienti, e un pizzico di storytelling, il risultato della campagna pubblicitaria può essere indimenticabile.
Bonus: il testo è pieno di interviste a professionisti e QR Code con esempi di campagne pubblicitarie da cui prendere ulteriori spunti. Quindi, non vi resta che leggere ed osservare ogni piccolo video.
In conclusione:
A chi è consigliato? A tutte le persone che vogliono aprire la mente verso nuovi orizzonti ed essere guidati verso un ruolo meraviglioso come quello dell’art director. Studenti di arte, design, grafica, fotografia, sono sicuramente il pubblico a cui consiglio questo testo. Inoltre, credo possa essere utile anche a professionisti della comunicazione (copywriter, social media strategist, advertiser), per avere un’idea chiara sulla forma mentis di un art director in modo da riuscire a collaborare meglio con loro.
Quanto è pratico? Poco, sta a voi mettere in atto le vostre idee creative.
È da avere in libreria? Sì, è un libro che si può sfogliare in vari momenti della vita e sono certo che, in ogni caso, riuscirà a trasmettervi qualcosa. Approvato!