Cari amici lettori oggi vi voglio parlare dell’ultimo libro di Riccarda Zezza: C(u)ore Business, un libro che affronta alcuni temi cruciali che plasmano il nostro quotidiano professionale promuovendo una trasformazione umana delle organizzazioni.
L’autrice: Riccarda Zezza
Riccarda Zezza è una figura di spicco nel mondo degli affari. Fondatrice di Lifeed, Zezza è tra le imprenditrici che stanno modificando l’innovazione di genere nel mondo ed è stata anche premiata come “Most Influential e Innovative Woman” da Fortune Italia. La prefazione è invece di Tomas Chamorro-Premuzic di cui abbiamo già recensito “Io, Umano”.
La trasformazione umana delle organizzazioni
Il libro parte da una premessa chiara: il mondo del lavoro è cambiato, e noi dobbiamo cambiare con esso.
Partendo dalla situazione attuale, C(u)ore Business pone l’accento sulla necessità di una trasformazione umana delle organizzazioni.
La pandemia e i fenomeni ad essa correlati, come la “great resignation” e il “quiet quitting”, hanno infatti messo in luce le falle di un sistema che non funziona più, evidenziando la necessità di organizzazioni dove concetti come identità, emozioni e cura siano al centro. In sostanza di organizzazioni più umane!
Ma per fare ciò è necessario “riscrivere alcune regole fondamentali che ancora governano le dinamiche tra le persone al lavoro” e attuare una vera e propria trasformazione di organizzazioni, lavoro e carriere.
I capisaldi per la trasformazione umana delle organizzazioni
Il libro si propone come “un potente manifesto per ridefinire i posti di lavoro e le carriere e allinearli alle prospettive moderne”, una vera e propria guida per definire una nuova relazione tra persone e lavoro analizzando quattro temi centrali, cari all’autrice:
- L’identità e gli stereotipi,
- Le emozioni,
- Il ruolo delle donne
- La leadership
L’identità
In ognuno di noi convivono più ruoli e ogni giorno esprimiamo in media 5 dimensioni identitarie: possiamo essere genitori ma allo stesso tempo figli, amici, colleghi e compagni.
Per lungo tempo, sul luogo di lavoro, ci è stato chiesto di nascondere le nostre diverse identità mostrando solo la nostra “veste professionale”. Ma, secondo l’autrice, prima del lavoro viene chi siamo.
C(u)ore business ci invita quindi a riscoprire tutte le dimensioni identitarie che coesistono in ognuno di noi, oltrepassando i limiti imposti dai ruoli convenzionali.
In sostanza, Zezza ci invita a sfidare la vecchia mentalità aziendale, a mostrare la nostra identità sul luogo di lavoro, trasformandola in una risorsa preziosa anziché in un rischio.
Le emozioni
Il secondo capitolo si addentra nel mondo delle emozioni in ufficio. Sì, avete capito bene: emozioni e business possono andare a braccetto. E anche qui la pandemia e il diffondersi del lavoro ibrido hanno giocato un ruolo cruciale.
Le nuove modalità di lavoro hanno infatti ridotto la distanza tra identità privata e lavorativa attribuendo alle emozioni un ruolo più centrale. Mostrare le proprie emozioni sul lavoro non dovrebbe più essere un tabù.
Ecco quindi che l’autrice ci spiega come riconoscere le emozioni, gestirle e trasformarle da ostacoli in alleati per la propria carriera.
Comprendere e definire le proprie emozioni è infatti cruciale per migliorare la propria vita lavorativa. Anche la neuroscienziata Lisa Feldman Barrett sostiene che “se miglioriamo la capacità di definire le nostre emozioni possiamo cambiare la nostra vita”.
In sostanza, per avere organizzazioni “più umane” è necessario adottare nuovi comportamenti che mettano al centro le emozioni e trasformino gli interessi lavorativi da nemici ad alleati. Largo quindi alle emozioni, anche sul lavoro!
Il ruolo delle donne
Il terzo tema affrontato è il ruolo delle donne nel mondo del lavoro.
È ormai noto che l’essere madre migliori alcune competenze che possono poi essere applicate nella gestione dei team e sul lavoro. Tra di esse possiamo citare, ad esempio, la capacità di promuovere il cambiamento, di esserci nei momenti di difficoltà e anche di delegare.
Le donne hanno inoltre fatto emergere un nuovo modello di leadership basato sulla cura in grado di dare risultati migliori rispetto ad altri modelli di leadership più diffusi.
L’essere donna e madre dovrebbe quindi essere considerato un valore aggiunto. Nonostante ciò, il Word Economic Forum ha stimato che ci vorranno 100 anni per raggiungere la parità di genere nel lavoro.
Il nuovo modello organizzativo proposto da Zezza mette al centro la meritocrazia e propone un metodo di valutazione che superi gli stereotipi di genere.
“Non sarà dicendo alle donne che possono essere aiutate ad assomigliare al modello esistente, che si sfrutterà appieno il potenziale di leadership che possono esprimere, ma chiedendo loro di seguire il loro istinto e facendo spazio a un’idea di potere completamente nuova ma anche radicalmente antica, che prende ispirazione dal nostro essere interconnessi e avere bisogno gli uni degli altri”.
La leadership
Il quarto e ultimo tema ruota attorno ai nuovi modelli di leadership basati sulla relazione, sulla cura e sull’ascolto.
Zezza introduce il concetto di “leadership gentile” e sottolinea l’importanza di “essere visti per intero”, non solo per il proprio contributo professionale. In un’epoca in cui il lavoro è caratterizzato da elevati livelli di stress e burnout, la ricerca di soluzioni che consentano alle persone di esprimere appieno le proprie competenze e passioni diventa fondamentale.
La responsabilità di cambiare il sistema non può però ricadere solo sui leader, ma richiede una trasformazione culturale completa.
C(u)ore Business è lettura indispensabile per chiunque voglia capire come riumanizzare il lavoro e sia alla ricerca di un nuovo modo di fare impresa in cui le persone possano valorizzare il proprio io.
C(u)ore Business ci offre una prospettiva unica, che non lascia indifferenti.
È un invito a guardare il business con occhi nuovi, a rompere le catene degli stereotipi e a lavorare insieme per costruire un futuro più inclusivo e sostenibile.
Un viaggio emozionante che non solo informa, ma anche ispira e trasforma. Non ve lo fate scappare!