RECENSIONE DEL LIBRO

Cromorama

Cromorama_einaudi

Editore:

Einaudi

autore

Riccardo Falcinelli

pubblicazione:

pagine:

Settembre 2017

480

Autore

Riccardo Falcinelli

Editore

Einaudi

Pubblicazione

Settembre 2017

Pagine

480

Prezzo

24,00 €

Autore

Riccardo Falcinelli

Pagine

480

Editore

Einaudi

Prezzo

24,00 €

Autore

Riccardo Falcinelli

Pubblicazione

Settembre 2017

costo:

Editore

Einaudi

Pagine

480

24,00 €

Avete mai ragionato sul concetto di “tinta unita”? Voi che, come me, fissate uno schermo per infinite ore, definite ogni possibile tinta con un codice, affermate fieramente di realizzare un logo monocromatico… Vi siete mai soffermati su che cosa significhi tinta unita e sul fatto che prima, semplicemente, non esisteva?

Non esisteva, per esempio, perché i colori si creavano fisicamente a partire da materie prime più o meno preziose ed era impossibile che dessero sempre il medesimo risultato.

Falcinelli, grafico e insegnante di Psicologia della Percezione presso la facoltà di design ISIA di Roma, ha pubblicato alcuni saggi sul rapporto tra design e percezione: Cromorama è uno di questi.

Leggere Cromorama permette a noi, che con il colore lavoriamo ogni giorno, di scoprirne nuovi significati profondi, mutazioni ed evoluzioni. Ci farà usare, la prossima volta, il blu bovary con una coscienza molto diversa, o il verde con una sfacciataggine arguta.

Ci permette anche di ripassare alcuni momenti topici, storicamente parlando, per la definizione scientifica del colore e dei colori primari; la posizione, le informazioni e codifiche proposte da Newton e da Goethe. 

Fa scoprire, o ricordare a chi l’avesse dimenticato, il nome di Chevreul, che ha introdotto la prima classificazione cromatica basata su numeri. “In quegli anni i tintori (…) si vantavano di saper distinguere fino a ventimila sfumature diverse, eppure non possiedono un sistema preciso per indicarle, ma solo moltissimi nomi, alcuni davvero improbabili: (…) si parla perfino di un colore del pensiero. Chevreul capisce che così non si va lontano, e per prima cosa razionalizza le nomenclature cortesi sostituendole con dei numeri, e introducendo l’uso di cerchi cromatici graduati per metterle in ordine. È il presupposto di tutte le classificazioni moderne.”

Cromorama è anche colori come icone rappresentative di uno specifico prodotto e colore come chiave nel design e nella comunicazione, nel cinema, nella fotografia…

Ma questo non è – solo – un libro per gli addetti ai lavori: chiunque si dedichi a questa lettura, potrà attraversare e ripassare diversi momenti storici da un nuovo punto di vista, con il colore come comune denominatore e compagno di viaggio. Colore che non è immutabile e perfetto, ma che si plasma e modifica non solo attraverso le epoche storiche, ma anche attraverso la scala sociale. 

Un libro impegnativo alla vista a causa delle numerose pagine, ma estremamente scorrevole e coinvolgente, ricco di esempi, non solo scritti ma anche fotografici, con note puntuali e aneddoti curiosi che facilitano la memorizzazione di momenti chiave per la storia e l’evoluzione del colore.

Conclusioni:

A chi è rivolto: ai designer consapevoli o che desiderano diventarlo un po’ di più; a chi è curioso e ha voglia di imparare cose nuove e vedere il mondo, l’armadio, la tv, le Adv, l’arte, sotto un altro punto di vista.

Quanto è pratico: porta diversi casi studio, avvenimenti e aneddoti molto immediati e facili da memorizzare. Aiuta a riflettere su temi molto diffusi ma poco approfonditi. 

È da avere in libreria: io lo consiglio!

voto:

5/5

l'Autore

della recensione

Sara Filippini
“La Fil” è come mi chiamano gli amici ormai da tempo immemore. Ecco perché Lafil Design: perchè vorrei che vi sentiste a vostro agio, liberi di esprimere le vostre necessità e preferenze. Io sarò sincera e trasparente, e affronterò il vostro progetto con un sorriso. Mi piace studiare, ho sempre avuto questo “difetto”, per cui ne ho approfittato per assorbire il più possibile. Laureata al Politecnico di Milano in Design della Comunicazione ormai nel lontano 2008, ho poi proseguito con una Specializzazione in Scenografia e Allestimento di Spazi Espositivi. Volevo infatti riuscire a ragionare anche “in grande formato”, andando oltre le due dimensioni del computer. In questi due anni ho sfruttato al massimo ciò che mi veniva offerto dall’Accademia, partecipando a vari corsi facoltativi di pittura e disegno. Infine, ho seguito un corso triennale di illustrazione e colorazione digitale alla Scuola Internazionale di Comics. Credo sia infatti fondamentale saper gestire fotografie e illustrazioni, e magari farne alcune da zero. Da diversi anni ormai lavoro nel mondo della grafica per aziende e liberi professionisti, e da alcuni anni anche per i futuri sposi. Da sempre sono una precisina organizzata, estremamente sensibile al lato estetico e alla praticità. Anche per questi motivi, ho deciso di dedicare ormai da qualche anno una parte del mio lavoro al design del matrimonio, a partire dalla carta stampata (che resta sempre il mio amore più grande), fino allo sviluppo di un tema a 360*, aggiungendola al mio lavoro “standard” di graphic designer.

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“La Fil” è come mi chiamano gli amici ormai da tempo immemore. Ecco perché Lafil Design: perchè vorrei che vi sentiste a vostro agio, liberi di esprimere le vostre necessità e preferenze. Io sarò sincera e trasparente, e affronterò il vostro progetto con un sorriso. Mi piace studiare, ho sempre avuto questo “difetto”, per cui ne ho approfittato per assorbire il più possibile. Laureata al Politecnico di Milano in Design della Comunicazione ormai nel lontano 2008, ho poi proseguito con una Specializzazione in Scenografia e Allestimento di Spazi Espositivi. Volevo infatti riuscire a ragionare anche “in grande formato”, andando oltre le due dimensioni del computer. In questi due anni ho sfruttato al massimo ciò che mi veniva offerto dall’Accademia, partecipando a vari corsi facoltativi di pittura e disegno. Infine, ho seguito un corso triennale di illustrazione e colorazione digitale alla Scuola Internazionale di Comics. Credo sia infatti fondamentale saper gestire fotografie e illustrazioni, e magari farne alcune da zero. Da diversi anni ormai lavoro nel mondo della grafica per aziende e liberi professionisti, e da alcuni anni anche per i futuri sposi. Da sempre sono una precisina organizzata, estremamente sensibile al lato estetico e alla praticità. Anche per questi motivi, ho deciso di dedicare ormai da qualche anno una parte del mio lavoro al design del matrimonio, a partire dalla carta stampata (che resta sempre il mio amore più grande), fino allo sviluppo di un tema a 360*, aggiungendola al mio lavoro “standard” di graphic designer.
“La Fil” è come mi chiamano gli amici ormai da tempo immemore. Ecco perché Lafil Design: perchè vorrei che vi sentiste a vostro agio, liberi di esprimere le vostre necessità e preferenze. Io sarò sincera e trasparente, e affronterò il vostro progetto con un sorriso. Mi piace studiare, ho sempre avuto questo “difetto”, per cui ne ho approfittato per assorbire il più possibile. Laureata al Politecnico di Milano in Design della Comunicazione ormai nel lontano 2008, ho poi proseguito con una Specializzazione in Scenografia e Allestimento di Spazi Espositivi. Volevo infatti riuscire a ragionare anche “in grande formato”, andando oltre le due dimensioni del computer. In questi due anni ho sfruttato al massimo ciò che mi veniva offerto dall’Accademia, partecipando a vari corsi facoltativi di pittura e disegno. Infine, ho seguito un corso triennale di illustrazione e colorazione digitale alla Scuola Internazionale di Comics. Credo sia infatti fondamentale saper gestire fotografie e illustrazioni, e magari farne alcune da zero. Da diversi anni ormai lavoro nel mondo della grafica per aziende e liberi professionisti, e da alcuni anni anche per i futuri sposi. Da sempre sono una precisina organizzata, estremamente sensibile al lato estetico e alla praticità. Anche per questi motivi, ho deciso di dedicare ormai da qualche anno una parte del mio lavoro al design del matrimonio, a partire dalla carta stampata (che resta sempre il mio amore più grande), fino allo sviluppo di un tema a 360*, aggiungendola al mio lavoro “standard” di graphic designer.

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