Il Convergent Marketing è una metodologia, un processo dinamico finalizzato a integrare l’intelligenza artificiale, l’analisi dei dati, la marketing automation e i contenuti.
Il principio alla base del marketing convergente è molto simile a quello elaborato da Edward Norton Lorenz sul battito d’ali di una farfalla: “Qualunque minima variazione, sia essa in un contenuto, in un annuncio pubblicitario o nella base di conoscenza di un assistente virtuale con intelligenza artificiale, può propagarsi e generare un impatto rilevante sull’intero sistema di marketing” spiega Antonio Perfido nelle prime righe del suo manuale di marketing.
Un marketing alternativo che, pur basandosi sui pilastri classici della disciplina, offre una prospettiva orientata alla digitalizzazione, all’automazione, all’intelligenza artificiale e all’uso di assistenti virtuali per valorizzare la relazione tra brand e cliente.
Nel libro di Perfido sprofondiamo in una realtà aumentata, futurista, per alcuni aspetti inimmaginabile. Eppure, in diverse situazioni, è già qui. Lo dimostrano i casi studio citati dall’autore per rafforzare le argomentazioni.
Sei pronto/a per lanciare il tuo brand nel futuro del marketing convergente?
Siamo nell’era del marketing convergente
Guardare al futuro non significa cancellare il passato, ma imparare da quanto è già stato realizzato e ottimizzare, perfezionare, aumentare.
Perfido inizia il libro con la spiegazione dei due modelli di marketing più recenti utilizzati dai brand: l’inbound marketing e il conversational marketing.
Metodi che ci hanno supportato fino ad oggi nella comunicazione. Ora però siamo nell’era dell’attualissimo Convergent Marketing.
I tre modelli hanno il medesimo obiettivo: “… creare connessioni di valore con il pubblico e generare risultati tangibili per aziende e organizzazioni”.
Cambia l’approccio:
- l’inbound marketing è basato sull’attrazione e sul valore,
- il conversational marketing valorizza la comunicazione diretta e interattiva con il pubblico,
- il convergent marketing propone un nuovo paradigma integrato, sinergico, personalizzato e, soprattutto, automatizzato.
“In un mondo di esperienze human centered” scrive Perfido “il marketing che converge è la chiave per sbloccare il potenziale delle tecnologie emergenti e costruire un rapporto duraturo con il pubblico fatto di storie moderne, coinvolgenti e memorabili per il futuro del brand”.
Cos’è il Convergent Marketing
Dopo la lettura fluida delle prime pagine che introducono e contestualizzano l’argomento, arriviamo al terzo capitolo nel quale troviamo i principi guida, la metodologia e il manifesto del Convergent Marketing.
Per definizione, il marketing convergente è “una metodologia che si concentra sul generare interesse, coinvolgimento e conversioni mediante comunicazioni e conversazioni pertinenti, rivolte al pubblico di interesse”.
Rispetto al marketing tradizionale, quello convergente si costruisce su quattro pilastri imprescindibili e integrati tra loro: le conversazioni in linguaggio naturale con assistenti virtuali evoluti, l’automazione, la raccolta e l’analisi dei dati, l’ottimizzazione dei contenuti.
Sono sei i concetti chiave che troviamo all’interno del manifesto del Convergent Marketing:
- engagement,
- touchpoint conversazionali,
- mobile (canale e contenuto),
- intelligenza artificiale, conversazionale e generativa,
- marketing automation,
- customer journey mapping.
L’approccio proposto da Perfido è finalizzato a creare relazioni significative tra persone, brand e organizzazioni con un approccio human centered focalizzato sul coinvolgimento attivo del pubblico e la partecipazione alla narrazione.
In questo contesto l’intelligenza artificiale, gli assistenti virtuali dalle sembianze umane, i form conversazionali, il metaverso e la realtà aumentata svolgono un ruolo centrale per la realizzazione di esperienze immersive personalizzate, progettate sui gusti e le esigenze di ogni utente.
Che cos’è lo stack tecnologico del Convergent Marketing?
L’innovazione tecnologica supporta aziende e professionisti in molteplici processi lavorativi: dall’analisi del sentiment del pubblico al monitoraggio dei dati, dalla personalizzazione della comunicazione alla realizzazione di percorsi di acquisto dedicati.
Secondo l’autore ignorare l’esistenza delle tecnologie porta le imprese all’obsolescenza, alla perdita del vantaggio competitivo, alla stagnazione.
È necessario abbracciare la filosofia MarTech, ovvero: “… il risultato della convergenza di più tecnologie – intelligenza artificiale, machine learning, content marketing e automation – che, insieme, creano un ambiente di marketing capace di evolvere costantemente”.
Per gestire, automatizzare e ottimizzare le attività di marketing e comunicazione all’interno delle aziende è necessario fare affidamento al MarTech stack, un insieme di soluzioni tecnologiche in grado di supportare tutti i reparti aziendali, orientato a costruire un’esperienza unica per il cliente.
Secondo l’autore non possiamo più fare a meno di integrare CRM, piattaforme di marketing automation, strumenti di analisi avanzati, CMS, SEO, social media e AI.
Gli obiettivi a cui aspira Perfido con la pubblicazione di questo libro sono chiari sin dall’inizio del manuale di Convergent Marketing: costruire la strada che porta le aziende a ragionare intorno alla customer centricity, impiegare la tecnologia per incrementare la soddisfazione dei clienti e rafforzare la loro fedeltà nei confronti del brand.
La strategia alla base del Convergent Marketing
Per spiegare con completezza i sette step che caratterizzano la strategia del marketing convergente dovrei fare un copia e incolla dei paragrafi del libro. Se tralasciassi o saltassi alcune parti, perderemmo il filo rosso che collega il ragionamento visionario dell’autore.
Però, uno spoiler sui punti chiave ci sta, giusto per darti un assaggio e invogliarti ad approfondire i metodi attraverso la lettura del manuale.
I passaggi su cui si costruisce la strategia di Convergent Marketing sono sequenziali, lineari e orientati a guidare le persone alla conversione. Un obiettivo di business al quale tutte e tutti noi ambiamo.
Eccoli, li riporto come sono scritti nel libro, facendo sintesi.
1. Customer data management: studia le tue audience e comprendi le loro esigenze.
Individua il target audience, organizza e gestisci i dati, richiedi consensi informati, rendi il database dei contatti GDPR compliant, convalida gli indirizzi e-mail.
2. Content Experience: tutti creano contenuti, distinguiti dando vita ad esperienze uniche.
Comunica la storia dell’impresa, emoziona con video verticali coinvolgenti, presenta i prodotti e i servizi, crea contenuti unici per obiettivi specifici e pianificali sui social media.
3. Lead generation: attira l’attenzione degli utenti, guadagna la loro fiducia e conquistali.
Definisci la strategia convergente, organizza le campagne di social media marketing e Google ADS, cattura l’attenzione con un lead magnet, attiva l’opt-in, integra i contenuti.
4. Analytics: monitora i dati e impara ad ascoltarli.
Usa con correttezza gli analytics e osserva i report per ogni campagna, analizza le metriche conversazionali.
5. Lead Nurturing: le relazioni durature vanno alimentate ogni giorno.
Invia e-mail e SMS di follow-up ai nuovi contatti, crea campagne promozionali, informative e survey e inviale al database segmentato.
6. Marketing Automation: automatizza i processi, concentrati su strategia e creatività.
Dimostra interesse per i nuovi contatti, progetta e differenzia i workflow, integra i contenuti.
7. Assistenti virtuali e conversational flow: conversa con le persone e aiutale a prendere la decisione giusta.
Crea un assistente virtuale, definisci il suo obiettivo, uniforma lo stile di comunicazione, imposta un conversational form per ogni obiettivo.
Al termine della spiegazione di questa strategia trovi una comoda check list che ti aiuta ad avere sempre a portata di mano i punti chiave del processo: uno strumento da usare per il tuo brand e per le aziende di cui curi la comunicazione.
Spunto interessante: nel settimo capitolo del libro l’autore ripropone i sette punti del metodo in una versione potenziata dall’intelligenza artificiale generativa, con moltissimi prompt di esempio e la definizione dei passaggi chiave per ottenere risultati concreti.
La strategia elaborata da Perfido mette in equilibrio due aspetti che, all’apparenza, sembrano in contrasto tra loro: l’umano e l’artificiale.
Qui troviamo l’integrazione, la fusione, l’assimilazione equilibrata di questi due concetti: l’autore crede e supporta le nuove tecnologie, ma dimostra una spiccata sensibilità per le persone e le loro esperienze.
Nel manuale non mancano i riferimenti alla centralità dei contenuti verticali, dello storytelling, delle call to action e di tutti gli elementi che umanizzano le relazioni tra brand e clienti.
I sistemi conversazionali di intelligenza artificiale
La scioltezza con cui Antonio Perfido descrive il ruolo degli assistenti virtuali e delle esperienze conversazionali è disarmante.
“Mentre le strategie di marketing tradizionale si concentrano sul parlare al consumatore, il nuovo approccio si pone l’obiettivo di parlare con il consumatore garantendo supporto e aiuto”.
Nelle strategie proposte dall’autore vediamo in azione assistenti virtuali dotati di intelligenza artificiale che aiutano le persone a scegliere la pizza preferita dal menù della pizzeria d’asporto di fiducia, che conoscono il linguaggio dei segni e agevolano i non udenti nell’utilizzo delle applicazioni, che supportano a completare acquisti senza perdite di tempo.
Interazione, comunicazione, personalizzazione, apprendimento, coinvolgimento, rapidità ed efficienza sono le peculiarità di queste figure digitali con le quali, nei prossimi anni, converseremo per scegliere il colore della borsa da comprare o il villaggio turistico da prenotare per le vacanze.
I digital human, gli umani digitali, sono il futuro dell’interazione umana, perché sono capaci di replicare l’intera gamma del linguaggio del corpo umano, includendo risposte non verbali adeguate (Fonte: Deloitte).
Gli umani digitali popolano già la rete: c’è l’AI Digital Twin del pugile MMA Francis Ngannou, l’influencer Lil Miquela, il Colonello Sanders di KFC o Maya, la modella di Puma.
Perfido dedica due capitoli del suo manuale alla presentazione degli assistenti virtuali e ne descrive nel dettaglio le caratteristiche: empatia, flessibilità, capacità di ascolto. Nel manuale trovi anche consigli pratici per progettare le conversazioni di questi digital human e i fondamenti del design conversazionale, una nuova disciplina che incrementerà le possibilità di lavoro e amplierà i confini del marketing.
“La creazione di contenuti falsificati (deepfake) o il rischio di diffusione di informazioni fuorvianti è dietro l’angolo” scrive l’autore in merito all’uso degli assistenti virtuali “è fondamentale adottare queste soluzioni in modo responsabile e consapevole, al fine di garantirne un impiego benefico e costruttivo”. Una nota che mette in luce il valore dell’etica della comunicazione.
Il manuale di Convergent Marketing scritto da Antonio Perfido ha un taglio pragmatico, pratico, concreto.
Il racconto dell’autore su questo innovativo e visionario approccio al marketing è supportato da tabelle esplicative, dati e grafici, box di approfondimento, casi studio reali, racconti di imprenditrici e imprenditori, immagini, link a contenuti che arricchiscono la narrazione.
La suddivisione in paragrafi brevi, la gerarchia dei contenuti, i numerosi punti elenco e la descrizione delle attività step by step, facilitano la lettura e lo studio dei concetti (a volte complessi) espressi nei capitoli del libro.
Consigliamo la lettura del manuale a professioniste e professionisti della comunicazione desiderosi di lavorare in modo innovativo e approfondire le potenzialità delle nuove tecnologie per supportare il business dei clienti. Il libro è uno strumento utile anche a imprenditori e imprenditrici visionari che credono nella digital transformation e vogliono valorizzare il business aziendale con soluzioni alternative.
Antonio Perfido privilegia i risultati concreti e le applicazioni pratiche, per questo nel libro troviamo molteplici esempi ed elenchi di strumenti, applicazioni, piattaforme e tool utili a mettere le mani in pasta, a lavorare sulle strategie di Convergent Marketing, a ottenere risultati.
Utilissimi i contributi esterni presenti nel manuale – evidenziati con il titolo BRAND IN AZIONE -, che semplificano la comprensione degli argomenti e permettono a lettrici e lettori di capire come applicare il Convergent Marketing in azienda.
Spotify, Zapier, Old Wild West, Andrea Vento Viaggi sono alcune delle aziende che hanno condiviso il loro racconto, la storia di successo, il modus operandi a beneficio del pubblico.
Siamo di fronte a un cambiamento che non possiamo ignorare. Una trasformazione profonda, incisiva, articolata che sta modificando il modo di lavorare, ragionare, relazionarsi.
Perfido ci invita ad accogliere questo cambiamento con consapevolezza e serenità, e ricorda che “la creatività e l’originalità umana continueranno a essere fondamentali nel processo creativo”.