RECENSIONE DEL LIBRO

#Asap. As sustainable sas possible.

Come gestire il tempo quando l'urgenza diventa normalità

Editore:

Franco Angeli

autore

Silvio Trombetta, Eleonora Mauri

pubblicazione:

pagine:

Febbraio 2024

150

Autore

Silvio Trombetta, Eleonora Mauri

Editore

Franco Angeli

Pubblicazione

Febbraio 2024

Pagine

150

Prezzo

21

Autore

Silvio Trombetta, Eleonora Mauri

Pagine

150

Editore

Franco Angeli

Prezzo

21

Autore

Silvio Trombetta, Eleonora Mauri

Pubblicazione

Febbraio 2024

costo:

Editore

Franco Angeli

Pagine

150

21

“Tutto e subito”. Bastano queste tre parole per riassumere il momento storico che stiamo vivendo. Si vive in perenne stato di accelerazione. E se pensavamo che il Covid avrebbe rallentato e migliorato la situazione abbiamo scoperto che non solo non è successo, ma che anzi, ha peggiorato le cose.

La globalizzazione, la tecnologia e internet sono sicuramente alla base di questa rincorsa al “tutto e subito”. Nelle aziende il “medio-lungo termine” non esiste quasi più e questo si riflette sulle persone che vi lavorano. 

Diventa chiara, ormai, come la capacità di gestire il tempo in modo efficiente ed efficace divenga cruciale per lavorare e vivere senza soccombere dal punto di vista del benessere personale.

L’obiettivo di questo libro è chiaro e dichiarato fin dalla prefazione:”garantire a chi ci sta leggendo di impadronirsi di tecniche e strumenti per riuscire a barcamenarsi nel “casino” che deve gestire, sia in ambito professionale, sia nel contesto personale e familiare, perché ciò di cui parleremo sarà indifferentemente applicabile a tutti gli ambiti della vita di chi ci sta leggendo.” Continua a leggere per scoprire come!

Sin dall’antica Grecia il tempo è una questione seria. La frase che usiamo però fino dalla notte dei tempi per giustificarci risulta essere un “no sense”: dire “non ho avuto tempo” non è una giustificazione. Non è mai una (sola) questione di tempo, perchè abbiamo 24 ore tutti, tutti i giorni, in modo uguale.

È il modo in cui lo usiamo che lo rende spesso poco e non ci permette di portare a termine i nostri impegni. Accettare che la nostra non è una mancanza di tempo ma un problema di gestione dello stesso è il primo passo. Il secondo è cambiare l’acronimo ASAP (as soon as possible) in As sustaineble as possible: cioè darci scadenze adeguate, non mettere pressioni agli altri con il classico “mi serviva per ieri” ma lavorare sulla sostenibilità del lavoro.

Gestione del tempo: come si fa?

Le tecniche di gestione del tempo suggeriscono di lavorare su quattro azioni fondamentali:

  • prevedere;
  • priorizzare;
  • pianificare;
  • programmare.

Si legge nel libro: “una buona organizzazione del tempo comincia con un’accuratezza di previsione. [..] Da un accurato processo di previsione deriverà un piano delle cose da fare completo. [..] Priorizzare significa decidere cosa è opportuno fare prima e cosa fare dopo. [..] Programmare significa invece assegnare ad ogni attività uno spazio di tempo ben definito. Affinché questa azione abbia successo è necessario effettuare una corretta stima della durata di ogni singola attività.”

Semplice, no? No. Perché in questo processo cosi ben organizzato intervengono sempre comportamenti e fattori psicologici (singoli di ogni persona) che vanno a minare il tutto.

Gestione del tempo, quale metodo usare?

Scoprirai che la prima attività da fare per organizzare il tempo è prendersi del tempo per organizzare il tempo. Non è uno scioglilingua, piuttosto un ossimoro. 

Esistono diverse tecniche/metodologie per organizzare la nostra settimana lavorativa e le troverai tutte nel capitolo 3. Se conosci solo la matrice di Eisenhover preparati a coprirne tanti altri, a imparare la differenza tra agenda e to do list, e ad individuare i nostri “ladri di tempo”.

Gli ostacoli alla gestione del tempo

Esistono otto principali ostacoli a una buona gestione del tempo: 

  • non saper distinguere le priorità
  • non gestire le proprie cose in maniera ordinata,
  • non riuscire a dire di no alle richieste altrui, 
  • lasciarsi interrompere o distrarre,
  • procrastinare,
  • voler far troppe cose contemporaneamente,
  • voler fare tutto in modo perfetto,
  • non saper bilanciare.

Come risolvere l’ostacolo che ti “azzoppa” l’agenda sta a te scoprirlo e risolverlo, usando i consigli del libro ovviamente.

La delega come strumento di efficientamento dell’uso del tempo

Delegare significa “trasferire un’area di autonomia in modo stabile e duraturo verso qualcuno/a”. La definizione segnala alcuni aspetti cruciali, mancando i quali non ricorrono le condizioni per un comportamento effettivamente delegante: l’autonomia e la non occasionalità. Ma c’è anche un altro aspetto che entra in gioco: l’equilibrio tra delega e controllo. Spesso infatti deleghiamo meno di quanto potremmo/dovremmo per alcuni semplici motivazioni: pensiamo che l’attività delegate verranno svolte con minore efficacia da chi deleghiamo, abbiamo una forte avversione al rischio, un elevato desiderio di centralità e ci nascondiamo dietro, di nuovo, alla scusa della mancanza di tempo (un paradosso).

Il paradigma dell’urgenza e la risposta istantanea

Siamo arrivati al punto che tutto è urgente, viviamo in una perenne emergenza; siamo nel punto in cui le priorità non esistono più perchè è tutto prioritario. Sicuramente il lookdown ha incentivato questo lavorare in maniera forsennata per rispondere a quella che si, allora, era un’emergenza vera. Ma quello che ci sta guidando negli ultimi anno è proprio “La sindrome dell’urgenza”: viviamo in perenne stato di adrenalina da scadenza. E anche quando potremmo portarci avanti con il lavoro, per evitarla, non lo facciamo.

Come si rompe questo schema?

  • Ridurre le risposte immediate: Non siamo chirurgi, non salviamo vite. Non possiamo vivere in perenne ansia da risposta alle email o ai Whatsapp (il male assoluto per me – ndr). Anche se aspettiamo qualche ora a rispondere, dedicando magari del tempo proprio per solo questa attività senza farci distrarre in continuazione il mondo va avanti. A dimostrarlo il fatto che fino a 15 anni fa non esisteva WA e siamo ancora tutti qui.
  • Saper dire di No. A me riesce particolarmente bene, ma è stato faticoso imparare a farlo. Essere consapevoli di non poter fare un lavoro è un primo passo e saper dire di no non deve spaventarci, anzi: dovrebbe essere un motivo di vanto e di professionalità saper spiegare le nostre ragioni e dare delle alternative.
  • Negoziare: Non esiste solo SI o No. Negoziare è strategico ed essenziale.

Strumenti di gestione del tempo

L’ultima parte del libro è quella più pratica. Non solo piccoli esercizi per capire e analizzare il nostro modo di lavorare e il tempo che impieghiamo, o come lo impieghiamo; ma anche qualche tecnica e suggerimento per “vivere meglio” e imparare ad adattarci ad un metodo di lavoro diverso.

Tranquillo, c’è anche un intero capitolo sugli strumenti DIGITALI e la gestione del tempo, che ti insegnerà anche a gestire meglio email, call e video call. Sta poi a noi mettere in pratica quanto imparato.

Conclusioni del libro

Se in questi ultimi anni sono aumentati i casi di bournout e le dimissioni di massa sono all’ordine del giorno non è sempre e solo colpa dell’ambiente lavorativo. O meglio, lo è. Ma solo perchè siamo noi a permetterlo e a non saperci “regolare”. Lungi da me dare giudizi in merito (questa recensione viene scritta di domenica mattina). Faccio corsi di time management da quando ho aperto p.iva quasi 10 anni e li consiglio sempre a tutti i nuovi freelance.

Questo libro è un buonissimo punto di partenza per chi ha bisogno di capire cosa non sta funzionando nel suo modo di lavorare. È un libro che ti permette di prendere coscienza su tante brutte abitudini che abbiamo, o che hanno all’interno del nostro team o post di lavoro.

Perché prima di scaricare e usare tool di tutti i tipi, che poi abbandoniamo dopo una settimana perché sembrano complicarci la vita invece di salvarla, dobbiamo capire quale è il nostro problema  e mettere in pratica delle buone abitudini. Solo così poi la tecnologia ci potrà davvero aiutare.

E se volete i miei 2 cents: abbandonate i whatsapp, usate le email e scrivetevi tutto su todoist.

Libri di marketing recensione

voto:

l'Autore

della recensione

Federica Mori – La Barbie Social
Laureata in Relazioni pubbliche e Pubblicità nel 2006, ho iniziato a lavorare poco dopo in una piccola agenzia di comunicazione a Brescia. Dal 2015 sono Freelance e mi sono dedicata al Social Media Marketing, senza però mai tralasciare il mio amore per l’Ufficio Stampa e le PR. Oggi sono Social Media Strategist e ADV Specialist: aiuto aziende e piccole realtà a usare i social per migliorare la propria presenza online.

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Laureata in Relazioni pubbliche e Pubblicità nel 2006, ho iniziato a lavorare poco dopo in una piccola agenzia di comunicazione a Brescia. Dal 2015 sono Freelance e mi sono dedicata al Social Media Marketing, senza però mai tralasciare il mio amore per l’Ufficio Stampa e le PR. Oggi sono Social Media Strategist e ADV Specialist: aiuto aziende e piccole realtà a usare i social per migliorare la propria presenza online.

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